Il 27 Novembre 2014, esattamente dieci anni fa, facevo timidamente debuttare sul mercato una rudimentale forma di startup. Poche idee, confuse, non proprio nella terra promessa delle idee innovative.
Un modello di business scarno, qualche intuizione legata al mondo dei simulatori di guida, totale ignoranza lato burocratico e di contabilità, previsioni di fatturato più che fantascientifiche. La ricetta perfetta per un disastro. Un disastro con un nome: “RaceNetwork”, uscito senza troppa fantasia nel bisogno di rinominare un database.
Ora, dovrebbe essere quel momento della narrazione nel quale prenderebbe forma l’ennesimo racconto di come poi sia andato tutto alla grande, sfoderando la solita storia da imprenditore partito da zero.
E invece, col cazzo. La verità nuda e cruda è che trovarsi nella mia situazione è stato un vero bagno di sangue per un bel po’ di tempo.
RaceNetwork. Quel primo biglietto da visita rosso. Quella sensazione di entusiasmo mista al pragmatismo necessario per scoprire che l’imprenditoria è proprio un gran casino. Un’altalena fra il sentirsi la persona più fortunata del mondo ed il maledire qualunque cosa.
Un viaggio senza ritorno dal PC della cameretta alle stanze dei bottoni di Dallara e Scuderia Ferrari. Un viaggio fatto di ansie e gratificazioni, bestemmie ed esultanze, “Fanculo” e “Grazie”.
Fanculo quindi, a chi spegne i sogni, a chi te li vuole rubare, a chi non riesce a farseli andar bene, a chi avrebbe voluto che vivessi i suoi, a chi ancora non accetta che io continui a vivere i miei.
Grazie alla spinta invisibile data dalla passione. È merito suo se quella ricetta perfetta per un disastro si è trasformata, invece, nella miglior esperienza di vita che potessi immaginare.
Oggi è il 27 Novembre 2024 e dopo dieci anni l’eredità di RaceNetwork è nel DNA di tutti i progetti imprenditoriali che ho fondato e nei quali investo. È una traccia indelebile di come quelle sensazioni dei primi mesi da startupper, siano a volte le uniche compagne di viaggio necessarie. Così come quanto, nella vita, sia importante scegliere chi mandare a Fanculo con il tempismo giusto.
Con questo approccio, mia cara RaceNetwork, saremo sempre al sicuro. E ce ne inventeremo ancora. Siamo solo all’inizio.
© Simone Marchetti