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MCLAREN DOMINANTE A MIAMI, MA IL QUADRO GENERALE È PIÙ SFUMATO

  • Immagine del redattore: Simone Marchetti Cavalieri
    Simone Marchetti Cavalieri
  • 6 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

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Ancora una volta Oscar Piastri svetta sul gradino più alto del podio, seguito da Lando Norris in seconda posizione, per una doppietta McLaren che non lascia spazio a repliche. Nonostante le qualifiche continuino a mostrare distacchi minimi, come spesso accade anche su altri circuiti, è in gara che la MCL39 svela tutta la sua forza, soprattutto quando può contare su aria libera davanti.


Entrambi i piloti hanno messo in luce quanto sia impegnativo spremere al massimo questa monoposto sul giro secco; in gara, invece, il discorso cambia: complice un passo più costante e gestibile, le doti della vettura emergono con chiarezza. Il vero asso nella manica è il contenimento del degrado gomme, possibile grazie a un pacchetto aerodinamico molto raffinato e a un grip meccanico che a Miami è apparso semplicemente superiore.


Tuttavia, è giusto contestualizzare: fatta eccezione per Melbourne, la McLaren ha realmente dominato soltanto in Florida. E anche in questo caso, il distacco finale è stato parzialmente amplificato dalla Virtual Safety Car, entrata dopo la sosta di Verstappen ma prima di quelle delle due vetture papaya. Senza quell’aiuto temporale, l’olandese avrebbe comunque concluso terzo, ma con un ritardo decisamente più contenuto — certamente non superiore al mezzo minuto.


Anche Mercedes ha dovuto rivedere i propri piani in corsa: sia Russell che Antonelli si sono trovati costretti a modificare la strategia, rinunciando a un potenziale vantaggio di mescola più fresca nel finale. Insomma, una vittoria netta sì, ma non assoluta come potrebbe sembrare.


Nel 2024 si era arrivati a Miami con un Verstappen padrone del campionato: quattro vittorie su cinque gare, con l’unico intoppo rappresentato dal ritiro di Melbourne. Ma la gara sul tracciato cittadino aveva mostrato un volto diverso: Norris aveva approfittato della safety car uscita al momento giusto per prendere il comando e poi si è involato verso il traguardo, lasciando Max alle spalle senza possibilità di risposta. Già l’anno scorso, la MCL38 aveva dimostrato di gradire l’asfalto di Miami. Con la MCL39, affinata in ogni dettaglio, una doppietta era forse il risultato più logico.


Detto questo, non tutti i circuiti premieranno la McLaren allo stesso modo. Ci saranno piste in cui la qualifica sarà cruciale e partire davanti potrebbe diventare una sfida più complicata. Ma una cosa è chiara: a Woking hanno fatto un lavoro eccezionale nel colmare le lacune e valorizzare i punti di forza della loro monoposto.



© Simone Marchetti Cavalieri

 
 

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