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LONE STAR LE MANS: VITTORIA AF CORSE. E IL BOP?



La Ferrari 499P di AF Corse conquista finalmente la sua prima vittoria in una gara di sei ore, grazie all'equipaggio privato composto da Schwartzman, Ye e Kubica. La Ferrari #83 è riuscita a resistere agli attacchi della Toyota #7 di Kobayashi, protagonista di una rimonta nel finale, diventando così il sesto equipaggio diverso a vincere nelle prime sei gare della stagione. Nonostante le aspettative di un dominio Ferrari, specialmente dopo le sessioni di libere e qualifiche, la gara non è stata così lineare. Un drive-through controverso ha penalizzato la Toyota, privandola di una vittoria che sembrava meritata dopo una rimonta impressionante.


Inizialmente, le Ferrari hanno dominato il primo stint di gara, occupando le prime tre posizioni. Tuttavia, con il passare delle ore, il ritmo della Toyota ha iniziato a emergere, portando le vetture giapponesi al comando a circa due ore dalla fine. Le 499P, ancora una volta, hanno mostrato difficoltà nella gestione del degrado delle gomme, un problema che, evidentemente, nelle gare di sei ore resta cronico per una vettura progettata principalmente per vincere a Le Mans.


Sebbene il Balance of Performance (BoP) fosse stato spesso indicato come il motivo delle difficoltà della Ferrari, la gara di Austin ha dimostrato che questo non è il solo elemento decisivo. Dopo Interlagos, la Toyota ha dovuto affrontare un aumento di peso, mentre la Ferrari ha beneficiato di uno sconto, riducendo la differenza a soli 10 kg a favore della Toyota. Per la prima volta, inoltre, le GR010 avevano una potenza inferiore rispetto alle loro rivali, con 497 KW contro i 500 della Ferrari. Nonostante queste modifiche, il ritmo gara della Toyota è rimasto superiore.


Le elevate temperature e il degrado delle gomme ad Austin hanno costretto i team a sostituire gli pneumatici a quasi ogni pit stop, favorendo in parte la Ferrari. Tuttavia, quando la #83 ha tentato un doppio stint, la Toyota ha rapidamente colmato il distacco, riprendendo la testa della corsa. Le Ferrari sono state le uniche vetture a utilizzare regolarmente almeno una gomma dura per stint, segno della loro difficoltà nel gestire le mescole.


La Porsche, invece, ha avuto una gara complicata, rimanendo costantemente lontana dai suoi principali avversari. Questo era in parte previsto, dato che la 963 soffre particolarmente nelle ripartenze a bassa velocità e sulle superfici sconnesse, rese ancora più difficili dai cordoli alti di Austin. L'Alpine, invece, ha confermato la sua ottima forma, con il telaio Oreca che continua a distinguersi. Nonostante alcuni problemi al motore, l'Alpine sarà un avversario temibile già dal 2025.


La BMW ha mostrato un buon passo gara, grazie al telaio Dallara, particolarmente efficace sui tracciati con fondo irregolare, anche se si prevede che potrebbe retrocedere nelle prossime gare. La Lamborghini ha avuto un buon ritmo, ma una penalità nel finale l'ha fatta scivolare fuori dalla top 10. La Peugeot 9X8, nonostante le modifiche del 2024, ha continuato a deludere, confermandosi un progetto problematico.


Guardando alla prossima gara al Fuji, si prevede un nuovo confronto tra Porsche e Toyota, mentre la Ferrari potrebbe soffrire ancora a causa del previsto alto degrado delle gomme, indipendentemente dal BoP.



© Simone Marchetti

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