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L'EPOCA DEI PARADOSSI E DELLE NARRAZIONI



Ci sono alcuni weekend nel mondo della Formula 1 che mettono in evidenza tutte le incongruenze e ipocrisie che circondano questo sport, spesso alimentate da narrazioni distorte e percezioni errate da parte del pubblico. Un esempio recente è il GP di Baku, dove il pilota e la vettura più competitivi non sono riusciti a vincere a causa di una strategia poco efficace e qualche sbaglio in pista. Una situazione simile si era verificata solo due settimane prima a Monza: un'auto dominante, che non è riuscita a capitalizzare a causa di errori di strategia e di guida. Tuttavia, la reazione verso i protagonisti di questi due episodi è stata nettamente diversa.


Lando Norris, in particolare, è stato bersaglio di critiche ingiuste da parte della stampa, degli opinionisti e dei tifosi. A Monza, dopo aver subito un sorpasso da parte di Oscar Piastri alla seconda curva, la sua gara si è complicata, portandolo a chiudere in terza posizione. Subito si sono levate voci critiche, accusandolo di essere troppo passivo e remissivo. Inoltre, sono riaffiorate le solite polemiche sulle sue pole position non convertite in vittorie. A Baku, invece, Charles Leclerc ha perso il comando della gara dopo un pit stop lento e un sorpasso di Piastri, ma la narrazione nei suoi confronti è stata completamente diversa: anziché critiche, è stato elogiato come il salvatore della Ferrari.


Mentre Norris viene puntualmente accusato di non aver trasformato le sue 5 pole in vittorie (solo 2 vittorie), le statistiche di Leclerc, che vanta 26 pole e 7 vittorie, passano inosservate. Eppure, anche Leclerc ha avuto stagioni in cui la sua vettura era molto competitiva in qualifica ma meno in gara (dati certi alla mano). Questo doppio standard emerge anche nel modo in cui vengono trattati i sorpassi e gli errori in qualifica: Norris è stato costretto a giustificarsi, mentre Leclerc, in una situazione analoga, sarebbe stato probabilmente difeso.


La realtà è che Norris, a Baku, ha disputato una grande gara, ma continua a essere percepito come "lo sfigato", mentre Leclerc, nonostante gli errori, viene celebrato come un eroe. Un po' di onestà intellettuale farebbe bene a tutti, che siano telecronisti, opinionisti o tifosi.


Per quanto riguarda il sottoscritto, professionista nel settore da anni, scelgo comunque di pubblicare ragionamenti in merito, dato che amo troppo la Formula 1 per lasciarla guardare cadere in un tram tram di qualunquismo fra i non addetti ai lavori.



© Simone Marchetti

1 comentario


Invitado
19 sept

Concordo pienamente con quanto scritto. È incredibile come due piloti possano essere trattati in modo così diverso in situazioni simili. Lando Norris merita più rispetto e meno critiche ingiustificate, soprattutto considerando le circostanze in cui si trova a lottare. Il talento c'è e i risultati parlano da soli, ma sembra che a volte si preferisca concentrarsi sugli errori anziché sui meriti.

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