INDYCAR: IN IOWA O'WARD TORNA A VINCERE IN GARA 1, PALOU SI LANCIA VERSO IL TITOLO IN GARA 2
- Redazione

- 13 lug
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GARA1: O’Ward rompe il digiuno e beffa Penske in volata a Newton
A quasi un anno dall’ultima volta, Pato O’Ward torna a sorridere sul gradino più alto del podio. Il pilota messicano ha conquistato una vittoria brillante e tatticamente perfetta sullo short oval di Newton, Iowa, beffando Josef Newgarden proprio nel momento decisivo. A fare la differenza è stata la strategia: mentre il portacolori del team Penske anticipava l’ultima sosta, O’Ward ha scelto di allungare il proprio stint, riuscendo a emergere in testa quando contava di più.
Per Penske, che sulla carta aveva le carte in regola per dominare il weekend, resta un misto di rammarico e soddisfazione. Il tanto atteso trionfo non è arrivato, ma il team può comunque vantare tre monoposto nelle prime quattro posizioni: oltre al secondo posto di Newgarden, Will Power ha chiuso terzo davanti a uno strepitoso Scott McLaughlin.
Il neozelandese ha dato spettacolo. Dopo l’incidente in qualifica, è partito dal fondo e ha costruito una rimonta monumentale a colpi di sorpassi e gestione gara impeccabile. Decisiva, anche per lui, la strategia ritardata al momento dell’ultima sosta, che gli ha permesso di superare Alex Palou nel finale.
Il leader del campionato, partito forte e sempre presente nel gruppo di testa, non ha mai avuto però la zampata necessaria per giocarsi la vittoria. Ha chiuso quinto, limitando i danni e portando a casa punti pesanti in ottica campionato. Avrà però la chance di rifarsi già domani, partendo dalla pole in Gara 2.
Subito dietro Palou, sesto posto per Christian Rasmussen, seguito da Conor Daly e Santino Ferrucci. Marcus Armstrong ha chiuso nono, davanti a Scott Dixon, vincitore dell’ultima tappa a Lexington, che ha completato la top ten.
Giornata amara per il team Prema: la migliore delle Dallara è stata quella di Robert Shwartzman, 20°, mentre la vettura n.90 di Callum Ilott è finita contro il muro nelle fasi finali, causando l’ultima caution della corsa.
La gara è stata segnata da diverse interruzioni. Già alla partenza Colton Herta ha provocato la prima caution con un testacoda. Poco dopo, al giro 73, Jacob Abel è finito a muro, mentre al 152° è stata la volta di Kyle Kirkwood, costretto al ritiro. Nolan Siegel, protagonista di una gara convincente, ha visto infrangersi le proprie speranze a 27 giri dalla fine, dopo un violento impatto che ha richiesto addirittura la bandiera rossa per riparare le barriere.
L’ultimo sprint, accorciato dalle interruzioni, si è trasformato in un testa a testa tra O’Ward e Newgarden. Nonostante la pressione costante, l’americano non è mai riuscito a sferrare l’attacco decisivo, e O’Ward ha potuto tagliare il traguardo da vincitore, ritrovando finalmente il successo in una stagione fin qui complicata.
Alex Palou inarrestabile: settima vittoria stagionale sull’ovale di Newton. Doppietta Ganassi e Newgarden beffato dai pit stop
Che si tratti di un tracciato cittadino, stradale o di un ovale, Alex Palou non fa distinzioni: quando c’è da vincere, lo fa. Il tre volte campione IndyCar continua a dettare legge anche nella stagione 2025 e sull’ovale corto di Newton mette a referto la settima vittoria su dodici gare disputate, consolidando un dominio che sembra non avere fine. Solo Kyle Kirkwood è riuscito finora ad accendere un barlume di competizione con tre successi, mentre Scott Dixon e Patricio O'Ward si sono spartiti gli unici altri due round.
Scattato dalla pole con la sua Ganassi, Palou ha comandato la gara fino al giro 66, quando un restart seguito all’incidente di Sting Ray Robb ha dato spazio a Josef Newgarden per un sorpasso spettacolare all’esterno. Il pilota del team Penske, ancora a secco di vittorie nel 2025, sembrava avviato verso il successo che gli sfuggiva da Gateway nell’agosto 2024, ma un crash di Marcus Ericsson durante il secondo stint ha rimescolato le carte: la caution è arrivata nel momento sbagliato per Newgarden, appena rientrato ai box, costringendolo a rientrare in gruppo e scivolare fuori dalla top 10.
Palou ha così ritrovato la leadership, seguito da David Malukas e da Patricio O’Ward, vincitore di gara 1. Newgarden, però, non si è dato per vinto: una sosta lampo nel finale gli ha permesso di recuperare terreno e chiudere in seconda posizione, alle spalle dello spagnolo. Malukas e O’Ward hanno completato il quartetto di testa fino all’ultimo colpo di scena.
Il pit stop decisivo, arrivato dopo l’incidente di Colton Herta, ha premiato ancora una volta Palou, che aveva ritardato la sosta. La caution ha congelato le posizioni e, uscendo dai box, si è ritrovato nuovamente al comando. Alle sue spalle, però, sono sbucati Scott Dixon e Marcus Armstrong, beneficiari di una tempistica perfetta che li ha proiettati sul podio. Male invece Newgarden, penalizzato da un pit non impeccabile che lo ha relegato al decimo posto.
Per Dixon, 44 anni, si tratta del terzo podio del 2025 dopo Saint Petersburg e la vittoria a Lexington, mentre Armstrong conquista il primo risultato di peso della stagione con il team Meyer Shank e il secondo podio della sua carriera IndyCar. Il neozelandese, che nel 2017 vinse il campionato italiano di F4, si era già piazzato terzo a Detroit l’anno scorso.
Delusi Malukas e O’Ward, rispettivamente quarto e quinto, dopo aver assaporato il podio. Chi può sorridere, invece, è Prema, che piazza Robert Shwartzman al nono posto: il miglior risultato stagionale per il team italiano, dopo il decimo di Gateway. L’ex pilota FDA ha costruito il risultato con costanza e una gara pulita, confermando i progressi fatti. Peccato invece per Callum Ilott, fuori per incidente al giro 177.
Tra i ritiri illustri della giornata anche Scott McLaughlin, eliminato al via da Devlin De Francesco in un contatto che ha fatto scattare subito la caution. I due erano già venuti alle mani (metaforicamente) nel round di Thermal. Will Power ha dovuto alzare bandiera bianca dopo appena 21 giri per la rottura del motore, mentre Nolan Siegel, brillante quinto in qualifica 2, non ha potuto nemmeno schierarsi in griglia su decisione dei medici, dopo l’impatto subito nella corsa di sabato.
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