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INDYCAR: DETROIT È ANCORA DI KIRKWOOD

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 2 giu
  • Tempo di lettura: 2 min


Kyle Kirkwood continua a dimostrare una speciale affinità con i tracciati cittadini: sulle strade sconnesse e insidiose di Detroit arriva il suo secondo successo stagionale e il quarto in carriera, tutti conquistati su circuiti urbani. Un dato che conferma il talento del pilota Andretti nel districarsi tra muretti, ripartenze e variabili imprevedibili. Una vittoria che pesa ancora di più, se si considera l’uscita di scena di Alex Palou, colpito da un’irruenta manovra di David Malukas e finito contro le barriere senza possibilità di rientrare.


Dopo un inizio di stagione dominato dallo stesso Palou, Kirkwood è stato finora l’unico a strappare più di una vittoria al leader del campionato. La sua gara a Detroit è stata costruita con lucidità e ritmo: partito dalla seconda fila, ha saputo sfruttare al meglio il momento chiave della corsa, passando il compagno di squadra Colton Herta nella fase di pit-stop, mentre quest’ultimo era impegnato in una battaglia serrata con Nolan Siegel.


Herta, partito dalla pole, non è riuscito a tenere il passo nel secondo stint e ha dovuto difendersi fino all’ultimo per salvare un terzo posto comunque prezioso, dopo un finale movimentato in cui ha dovuto vedersela con Santino Ferrucci e Will Power.


La gara è stata scandita da diverse interruzioni, tra cui una bandiera rossa a 13 giri dalla fine, innescata da un brutto incidente tra Louis Foster e Felix Rosenqvist. La sospensione anteriore destra della Dallara Rahal di Foster si è spezzata in pieno rettilineo, rendendo la vettura incontrollabile. L’impatto con Rosenqvist è stato violento, ma per fortuna entrambi i piloti sono usciti illesi.


Alla ripartenza, Kirkwood ha mantenuto sangue freddo e ritmo, guadagnando margine sugli inseguitori. Power è riuscito a liberarsi di Ferrucci e Herta, ma non ha mai realmente impensierito il leader della corsa.


Grande gara per Ferrucci, che ha sfruttato nel modo migliore la strategia condizionata da una caution arrivata a due terzi di gara, causata dal ritiro di Callum Ilott. Il pilota Prema stava correndo una gara solida in tredicesima posizione, ma una ruota anteriore sinistra persa improvvisamente l’ha mandato contro le barriere, vanificando tutto. Per il team italiano, la giornata è stata comunque parzialmente salvata dal sedicesimo posto di Robert Shwartzman, autore di una corsa ordinata e priva di errori, merce rara su un tracciato come quello di Detroit.


La strategia di pit anticipato, oltre a Ferrucci, ha premiato anche Kyffin Simpson e Marcus Armstrong, entrambi rientrati ai box poco prima dell’incidente di Ilott e dunque proiettati nelle posizioni di vertice. Simpson ha chiuso quinto, Armstrong sesto, a completare una top ten che ha visto Will Power quarto e le due McLaren di Pato O’Ward e Christian Lundgaard al settimo e ottavo posto.


Josef Newgarden ha rimontato fino alla nona posizione, seguito da Alexander Rossi che ha chiuso la top ten. Giornata da dimenticare invece per Scott McLaughlin: dopo un avvio brillante sfruttando la prima caution per risalire in testa virtuale, ha mandato tutto in fumo tamponando Nolan Siegel. Penalità stop-and-go e dodicesimo posto finale.


Stessa sorte per David Malukas, penalizzato con un drive-through per il contatto con Palou: la sua corsa è terminata in quattordicesima piazza, con il peso di un errore che ha compromesso non solo la sua gara, ma anche quella di uno dei principali protagonisti del campionato.




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