Sergio Perez e Alex Albon mi fanno pensare a un copione che si ripete da sempre in Formula 1: quello del pilota di talento che, nonostante le grandi aspettative iniziali, finisce per essere ridimensionato. Prima di addentrarci in questo discorso, è importante ricordare (ancora una volta) una cosa: chiunque arrivi in F1 è un talento straordinario. Detto questo, possiamo proseguire.
Vi ricordate cosa si diceva quando Perez venne ingaggiato dalla Red Bull? C'erano voci entusiaste del tipo: "Ora Max avrà un vero avversario", o "Perez lo spingerà a dare il meglio di sé". Questo entusiasmo era alimentato dal fatto che Sergio arrivava da una stagione eccellente con la Racing Point, culminata con una vittoria spettacolare in Bahrein – una gara che, per inciso, Russell non dimenticherà facilmente. Ma a distanza di qualche anno, possiamo dire che, per Max, cambia davvero poco chi sia il suo compagno di squadra? Personalmente penso di sì. E l’idea che Verstappen non volesse Ricciardo perché lo temeva? Siamo seri: l’attuale Verstappen dovrebbe forse temere questo Ricciardo?
Poi c’è Albon. Dopo le sue prestazioni considerate "deludenti" in Red Bull, specialmente al fianco di Verstappen, Alex ha saputo ricostruirsi in Williams. Le sue prestazioni hanno sorpreso molti, soprattutto se confrontate con quelle dei suoi compagni di squadra, prima Latifi e poi Sargeant, al punto che si iniziò a dire che fosse lui il vero valore aggiunto della "mediocre" Williams. Tuttavia, da quando è affiancato da un debuttante non così atteso come Colapinto, l’immagine di Albon si è ridimensionata rapidamente, dimostrando che forse la Williams non è così scarsa come sembrava. E allora, perché si creano queste narrazioni? Albon è sempre stato un buon pilota, certo non da Red Bull, ma al fianco di Latifi e Sargeant è stato dipinto come un fenomeno. Allo stesso modo, Perez, che avrebbe dovuto mettere in difficoltà Max, ora viene trattato quasi con disprezzo. Chi ha alimentato queste aspettative così alte, per poi puntualmente disattenderle?
Il mondo della Formula 1, e in generale del motorsport, è molto più complesso di quanto si possa immaginare da fuori. Ridurre tutto a frasi come "magia di Albon" o "Perez non è commentabile, largo ai giovani" è ingiusto e, nel caso di Perez, irrispettoso. Qualche anno fa, lo stesso Albon spiegò in un’intervista perché, secondo lui, Verstappen fosse così superiore ai suoi compagni di squadra. Riassumendo, Max ha una sensibilità, una precisione e un controllo tali da portare lui e il team a cercare configurazioni di vettura estremamente avanzate, capaci di massimizzare il potenziale della monoposto ma difficili da gestire per chiunque altro. Non è una sfida facile: se sei tre decimi più veloce del tuo compagno, sei un fenomeno, se ne prendi tre, sembri quasi un dilettante.
Anche Irvine e Barrichello arrivarono in Ferrari con grandi aspettative su di loro, ma oggi nessuno li definirebbe fenomeni della Formula 1. A parte, forse, quei pochi che ancora credono, dopo vent'anni, che le loro Ferrari fossero diverse da quelle di Schumacher. Come se Michael avesse bisogno di auto modificate per battere i suoi compagni. Proprio come le storie di Albon e Perez si ripetono in Formula 1, così anche i complotti senza senso continuano a fare eco nel paddock.
© Simone Marchetti
La storia di Perez e Albon dimostra quanto sia difficile per i piloti che affiancano Verstappen. Non si tratta solo di talento, ma anche di adattarsi a una macchina progettata su misura per il campione. In Red Bull, è chiaro che la priorità è massimizzare le performance di Max, e chiunque altro sembra inevitabilmente inferiore. Forse è il momento di rivedere le nostre aspettative e smettere di mettere così tanta pressione su questi piloti.
Smettiamola di creare eroi per poi distruggerli!!
Le aspettative distruggono i piloti. Perez e Albon sono bravi, ma nessuno può battere Max con costanza
Perez è arrivato in Red Bull come il grande sfidante di Max, ma alla fine ha fatto la stessa fine di Albon. Non è che questi piloti siano peggiori del previsto, è che Verstappen ha un livello che pochi possono raggiungere. È tempo di smettere di aspettarsi che ogni nuovo compagno di squadra di Max possa davvero metterlo in difficoltà
Perez è stato esaltato fin troppo nella sua carriera, ma in Red Bull nessuno riesce a stare al passo con Verstappen.