Ieri Max Verstappen ha regalato agli appassionati una prestazione memorabile, una di quelle che rimarranno impresse nella storia della Formula 1. Partito dalla diciassettesima posizione, ha dato vita a una rimonta sensazionale, chiudendo la gara con un margine di quasi 20 secondi e segnando ben 17 giri veloci consecutivi. Una dimostrazione di classe e abilità che ha messo in ombra il resto della griglia. Tuttavia, è impossibile ignorare l’importanza di alcuni eventi fortuiti, primo fra tutti l’intervento della bandiera rossa, che ha influenzato pesantemente l’esito del Gran Premio.
Il Brasile, insieme al Qatar, era considerato un appuntamento difficile per la Red Bull, con la McLaren che appariva particolarmente competitiva. Ma l’arrivo della pioggia ha rimescolato le carte, creando condizioni che hanno premiato l’esperienza di Verstappen. Nonostante una qualifica sotto le aspettative, l’olandese ha saputo sfruttare al meglio il caos della gara, sebbene la pioggia abbia ridotto il vantaggio delle McLaren e messo in luce alcune debolezze delle monoposto sull’asciutto.
Il testacoda di Hulkenberg, che ha innescato una Virtual Safety Car, è stato uno degli elementi cruciali. Russell e Norris, appena superata curva 1, non hanno potuto approfittare di un pit stop strategico, mentre molti altri piloti, inclusi Leclerc, sono riusciti a farlo. Sfortunatamente, proprio mentre Russell e Norris entravano ai box, la Virtual Safety Car veniva rimossa, annullando i benefici della loro scelta.
Verstappen, insieme a Ocon e Gasly, si trovava invece in una posizione in cui fermarsi non era un’opzione praticabile, obbligandoli a restare in pista. La bandiera rossa successiva ha però annullato questo svantaggio, permettendo loro di ripartire con gomme fresche e posizioni favorevoli.
La pioggia ha aggiunto ulteriore imprevedibilità. Uno scroscio improvviso ha portato all’uscita della Safety Car dopo l'incidente di Colapinto, e mentre molti piloti si trovavano con gomme intermedie ormai usurate, Verstappen e gli altri in testa hanno potuto gestire la situazione grazie alla neutralizzazione della gara. Senza la bandiera rossa arrivata al giro 31, però, il risultato avrebbe potuto essere molto diverso: Max avrebbe sicuramente recuperato posizioni, ma la vittoria sarebbe stata molto meno probabile, considerando le difficoltà nel sorpasso con queste monoposto così rigide e poco manovrabili sul bagnato.
La gara ha dimostrato ancora una volta il talento indiscutibile di Verstappen, ma anche l’importanza di fattori esterni come strategia e circostanze favorevoli. L’intervento della bandiera rossa e le particolari condizioni del tracciato hanno giocato un ruolo decisivo, aiutando Max a trasformare un weekend potenzialmente complesso in un trionfo.
Resta da sottolineare che, con o senza fortuna, Verstappen ha saputo cogliere ogni opportunità, dimostrandosi ancora una volta un campione assoluto. Tuttavia, questa gara evidenzia come la Formula 1 resti uno sport dove talento e casualità si intrecciano, rendendo ogni risultato un mix di abilità, strategia e, a volte, un pizzico di fortuna.
© Simone Marchetti