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GP MESSICO: VERSTAPPEN COME PROST, PEREZ SBAGLIA TUTTO



L'entusiasmante momento è durato solo per alcuni metri, ma già all'accendersi dei semafori, era evidente che la Ferrari non stava per avere una giornata di successo. Charles Leclerc e Carlos Sainz non sono partiti come fulmini, a differenza di Max Verstappen, che, partendo dalla seconda fila, ha attaccato subito le due SF-23. Nel lungo rettilineo del circuito messicano, Sergio Perez (quinto in griglia) è riuscito a superare lo spagnolo nelle prime curve, in un affollato gruppo di tre vetture: Verstappen all'interno, Leclerc al centro e il messicano all'esterno.


Perez, spinto da una sfrenata determinazione, ha cercato di superare Leclerc e forse anche Verstappen utilizzando una traiettoria esterna nella curva 1 e una traiettoria interna nella curva 2. Tuttavia, le cose sono andate terribilmente male, poiché ha tagliato troppo la traiettoria all'ingresso della curva e ha urtato la ruota anteriore sinistra di Leclerc, intrappolato tra le due Red Bull. Perez è stato catapultato in aria, la fiancata destra della sua RB19 è stata strappata via, e sotto lo sguardo deluso del pubblico messicano, ha dovuto fare ritorno ai box per il ritiro.


Leclerc ha subito danni all'ala anteriore ma è riuscito a proseguire con un ritmo solido, rimanendo alle spalle di Verstappen, che si è dimostrato inarrivabile per tutti. In modo inaspettato, la Red Bull ha anticipato la sosta per il cambio gomme, passando dalle medie alle dure. Questo avrebbe potuto mettere Verstappen in difficoltà verso la fine della gara. Tuttavia, a metà gara, è stata richiesta l'entrata della safety-car a causa dell'incidente piuttosto violento di Kevin Magnussen, che ha rotto la sospensione posteriore sinistra nella curva 8. Verstappen è rientrato subito ai box per montare un secondo treno di gomme dure, e successivamente la gara è stata interrotta con la bandiera rossa.


Dopo circa mezz'ora, la gara è ripresa con partenza da fermo, e Verstappen e Leclerc si sono trovati in prima fila. Tuttavia, per il pilota della Ferrari non c'è stato nulla da fare. I primi due erano su gomme dure, mentre Lewis Hamilton, terzo, aveva pneumatici di tipo medio, così come il suo compagno George Russell. La Mercedes ha cercato una mossa audace, che è riuscita, poiché il sette volte campione del mondo è riuscito a superare Leclerc dopo una intensa battaglia. Russell, invece, non è riuscito a fare altrettanto con Sainz, che aveva montato pneumatici duri. Anzi, Russell ha perso il quinto posto nelle fasi finali, superato da un determinato Lando Norris, partito dalla penultima fila dopo un errore nelle qualifiche nel Q1.


In Ferrari erano convinti che le gomme medie sarebbero andate in crisi a partire dal giro 48, come comunicato dall'ingegnere di Leclerc via radio. Tuttavia, le cose sono andate diversamente, con Hamilton che ha guadagnato costantemente terreno su Leclerc, per poi segnare il giro più veloce all'ultimo passaggio. Gli ingegneri di Maranello sembravano non aver considerato a pieno le abilità di guida di Hamilton, anche se Russell ha avuto problemi con le gomme nelle fasi finali. Questa è stata la seconda gara consecutiva in cui la Mercedes e Hamilton si sono piazzati al secondo posto, escludendo la squalifica ad Austin, un finale di stagione decisamente positivo per il team di Toto Wolff.


Leclerc ha portato a casa comunque una solida prestazione, guadagnando il terzo gradino del podio. Sainz, quarto, ha fatto un ottimo lavoro nel contenere Russell. Un plauso va a Daniel Ricciardo, che ha portato la Alpha Tauri-Honda al settimo posto, nonostante sia stato a lungo in quinta posizione, ma alla fine ha dovuto cedere il passo a Russell e Norris. Per il team con sede a Faenza, ci sarebbero stati punti anche da Yuki Tsunoda, che era risalito fino alla top 10. Tuttavia, il pilota giapponese ha compromesso tutto con una manovra di sorpasso sbagliata su Oscar Piastri. Piastri non è stato altrettanto incisivo come in altre occasioni e alla fine ha dovuto lasciare passare il compagno Norris in un recupero impressionante.


La Williams ha ottenuto punti grazie al nono posto di Alexander Albon, mentre Esteban Ocon ha lottato duramente per conquistare il decimo posto con l'Alpine. Purtroppo, Nico Hulkenberg, che aveva gareggiato per gran parte della corsa tra l'ottava e la decima posizione con la Haas-Ferrari, è scivolato al 13º posto negli ultimi chilometri. L'Alfa Romeo non ha avuto fortuna nonostante l'impegno di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, finiti coinvolti in due contatti. Le Aston Martin sono state praticamente inesistenti, con Fernando Alonso sempre nelle ultime posizioni, prima del suo ritiro, e Lance Stroll coinvolto in incidenti con Logan Sargeant e Bottas.


Per Max Verstappen è la vittoria numero 51, che lo porta al quarto posto tra i più vincenti di sempre alla pari con un certo Alain Prost. Questo ragazzo continua a scrivere pagine di storia.




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