Jeddah 2021. Silverstone 2024. Tra queste due date, un'intera vita da pilota di F1. Questo è il tempo trascorso tra la penultima e l'ultima, straordinaria, vittoria di Lewis Hamilton. Sul suo circuito di casa, di fronte a un pubblico che lo adora, il sette volte campione del mondo è tornato sul gradino più alto del podio. Lo ha fatto con una prestazione incredibile, mantenendo un ritmo elevatissimo nel finale con le gomme slick, resistendo prima a Lando Norris e poi a Max Verstappen.
The Hammer è davvero tornato? "Pensavo di non essere più quello di una volta", ha ammesso Lewis tra le lacrime. Prima abbracciando un meccanico, poi il padre e infine la madre, è stato travolto da una cascata di emozioni. Nonostante i suoi 39 anni, 344 Gran Premi, sette titoli mondiali, 104 vittorie e 104 pole position, Hamilton dimostra ancora una volta che, quando la sua vettura è competitiva, lui è sempre pronto a rispondere presente.
A Silverstone, la Mercedes sembrava quella dei tempi d'oro: partenza in prima fila e una gara costantemente al vertice, a battagliare con McLaren e Red Bull. Un risultato impensabile solo qualche settimana fa. Se in Austria la vittoria di George Russell era stata una sorpresa fortunata, a Silverstone il successo di Hamilton è stato ampiamente meritato. Sarà interessante vedere se la Mercedes riuscirà a mantenere questo livello di prestazioni nelle prossime gare. Siamo a metà stagione e mancano ancora 12 Gran Premi in un campionato che si sta rivelando combattuto e sorprendentemente divertente.
Unico neo per il team di Toto Wolff, il ritiro imprevisto di Russell a causa di una perdita nel sistema di raffreddamento che ha causato un guasto al motore. Un vero peccato per George, che era al comando nella prima parte della gara ma è poi scivolato al quarto posto, con possibilità di recupero. Wolff non aveva nascosto che gli sviluppi potevano riportare la W15 al vertice e il grande lavoro di James Allison sta finalmente dando i suoi frutti. A Silverstone, la Mercedes è stata veloce in ogni condizione e il circuito inglese, tra i più impegnativi, ha confermato la bontà degli aggiornamenti. Ora non resta che aspettare Budapest per ulteriori conferme.
La Red Bull-Honda non è apparsa al massimo della forma, mancando di velocità nelle condizioni miste, asciutto-bagnato, della prima parte di gara. Tuttavia, con l'asciutto negli ultimi giri, Max Verstappen ha potuto spingere forte, recuperando la seconda posizione su Lando Norris e avvicinandosi a Hamilton. Il duello è stato emozionante, con Verstappen che ha chiuso a soli 1"4 dal rivale. A motori spenti, l'olandese era soddisfatto come se avesse vinto. Nessun screzio in pista con Norris, né quando l'inglese lo ha sorpassato nella prima parte di gara, né quando è stato Verstappen a riprendersi la seconda posizione. Questo è il giusto spirito sportivo.
La McLaren-Mercedes ha perso un'ottima occasione per la vittoria a causa di errori strategici nei pit-stop e nella scelta delle gomme. Norris, non esente da colpe, ha commesso alcune sbavature che gli hanno impedito di avvicinarsi a Hamilton negli ultimi giri, cedendo la seconda posizione a Verstappen. Con le intermedie, la McLaren era prima con Norris e seconda con Oscar Piastri, ma pit-stop tardivi hanno compromesso il risultato. Avere la monoposto più veloce senza raccogliere risultati è davvero frustrante.
La Ferrari ha vissuto un weekend complicato, con Carlos Sainz quinto e Charles Leclerc solo 14° e doppiato. Sainz ha corso bene, con una strategia perfetta nei cambi gomme, ma per Leclerc le cose sono andate diversamente. L'anticipo nel mettere le gomme intermedie quando la pista era ancora asciutta è stato un errore. Il team aveva previsto pioggia forte, ma Leclerc, vedendo la pista asciutta, avrebbe potuto attendere. Molti altri piloti hanno ritardato il cambio gomme, aspettando indicazioni più chiare dalle loro squadre.
La Ferrari si è comunque messa dietro la Haas-Ferrari, sesta con un incredibile Nico Hulkenberg, mentre Kevin Magnussen non ha sfruttato al meglio gli sviluppi della monoposto. Punti importanti per Aston Martin-Mercedes, con Lance Stroll e Fernando Alonso rispettivamente settimi e ottavi, e per Williams-Mercedes e Racing Bulls-Honda, con Alexander Albon e Yuki Tsunoda che sono tornati nella top 10 dopo tre gare a secco.
L'Alpine-Renault ha vissuto un crollo dopo i punti conquistati nelle precedenti quattro gare. Pierre Gasly, partito ultimo per aver cambiato power unit e molte altre parti, non ha completato nemmeno un giro, mentre Esteban Ocon non è stato competitivo, senza colpe particolari. Anche i piloti Sauber-Ferrari, ancora a zero punti, hanno faticato. Chissà cosa staranno pensando in Audi...
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