Carlos Sainz ha vissuto un fine settimana perfetto a Città del Messico, con una pole strepitosa e una vittoria meritata. Dopo essere stato sorpassato in partenza da Verstappen, ha risposto con un controsorpasso pulito e preciso in curva 1, gestendo poi il distacco con sicurezza fino alla bandiera a scacchi. Norris ha chiuso secondo dopo una battaglia ravvicinata con Max, che, come al solito, ha mostrato il suo lato più aggressivo, tentando di forzare Lando fuori pista in due occasioni consecutive. Un comportamento contestabile, che se reiterato contrasta con lo spirito del motorsport.
Terzo posto per Leclerc, autore di una gara complicata rispetto al compagno di squadra: nel finale ha perso la seconda posizione per un errore all’ultima curva, che ha rischiato di compromettere ulteriormente il suo piazzamento. In generale, è apparso costantemente meno performante rispetto a Sainz.
Hamilton e Russell hanno chiuso rispettivamente in quarta e quinta posizione con le loro Mercedes, piuttosto distanti dai primi. Verstappen si è piazzato sesto dopo aver ricevuto una penalità di 20 secondi per il contatto con Norris. Grazie al doppio podio, la Ferrari recupera punti sulla McLaren e, viste le recenti prestazioni della SF-24, l’obiettivo del titolo costruttori sembra finalmente alla portata.
Il comportamento in pista di Verstappen continua a far discutere. Pur riconoscendone il talento indiscusso e il valore tra i migliori piloti di sempre, in alcune circostanze il suo stile di guida appare inaccettabile. I suoi recenti mondiali dominati avevano lasciato sperare in una maturazione, ma il vero cambiamento sembra essere dipeso dalla mancanza di rivali. Quando è costretto a confrontarsi, emerge il “vecchio” Max, lo stesso che replica in pista le manovre aggressive viste nelle simulazioni. Emblematico l’episodio di qualche giorno fa, in cui ha spinto deliberatamente un altro sim-racer fuori pista. L’azione su Norris è apparsa come una risposta emotiva al sorpasso subito, una manovra che di sportivo ha ben poco.
Questo tipo di atteggiamento non fa onore al motorsport e riporta alla mente gli episodi già visti nel 2021, quando le scorrettezze si sono fatte frequenti, trasformando quello che doveva essere un duello leggendario in un teatro di polemiche. È positivo che la FIA abbia finalmente imposto una penalità. Sorprende inoltre come i media tendano spesso a minimizzare certi atteggiamenti, anziché denunciarli apertamente.
Campioni come Schumacher e Senna avevano certamente una determinazione feroce, ma episodi di scorrettezza nella loro carriera sono stati limitati. Con Verstappen, i precedenti sono già numerosi solo nei confronti con piloti come Hamilton e Norris. Chi apprezza questo tipo di condotta non può definirsi un vero appassionato di motorsport, che significa sì competizione, ma anche rispetto e sportività. In altre parole, l'asticella Max la dovrebbe alzare in modo più intelligente...
© Simone Marchetti