
George Russell avrebbe potuto vincere? Certamente. E Lando Norris? Anche lui aveva buone possibilità. Eppure, è stato Max Verstappen a trionfare, implacabile e sicuro di sé, con una guida pulita nonostante una piccola sbavatura alla prima curva che non gli è costata nulla in termini di tempo. Al contrario, Russell e Norris, che si sono alternati al comando, non possono essere soddisfatti del risultato finale del Gran Premio di Montreal, chiudendo rispettivamente al terzo e secondo posto.
Russell, come già successo in passato, ha commesso errori cruciali in almeno due occasioni, perdendo terreno in modo significativo. Anche Norris ha contribuito alla sua stessa sconfitta, ma l'errore più grande è stato della McLaren, che non ha richiamato prontamente il pilota ai box durante l'ingresso della safety car. In quel momento, Norris era in testa. Ha perso tempo prezioso perché gli altri piloti si sono fermati subito per il pit-stop, e quando è rientrato in pista dopo aver cambiato le gomme, si è ritrovato al terzo posto.
Da quel momento, avendo ceduto la prima posizione a Verstappen, Norris non è più riuscito a raggiungerlo o a sfidarlo come aveva fatto nella prima parte della gara. Nei primi giri, Norris aveva gestito con intelligenza le gomme intermedie, accumulando un buon distacco dalla coppia di testa Russell-Verstappen. Ma a un certo punto, Lando ha iniziato a spingere forte mentre i due rivali perdevano decimi preziosi con pneumatici ormai usurati. Li ha raggiunti e superati, accumulando anche un notevole vantaggio sulla Red Bull. Poi, l'incidente di Logan Sargeant, che aveva già commesso diversi errori prima di colpire il muro, ha chiamato in causa la safety car, causando l'incertezza della McLaren.
Tutto è andato perfettamente per Verstappen, che ha così ritrovato la vittoria dopo la battuta d'arresto di Monaco, portando a sei il numero di successi stagionali su nove gare disputate. Dopo Monte Carlo, si era sperato in un cambiamento nel campionato, ma il GP di Montreal ha premiato l'olandese, anche se rimane la sensazione che Mercedes e McLaren fossero più veloci della RB20. Non è più dominante come in passato, un dato evidente sin da Miami, ma Verstappen riesce sempre a mettere le cose a posto.
Come prevedibile data la situazione meteorologica, la gara è stata divertente e incerta. I tre protagonisti hanno offerto uno spettacolo emozionante, e nel finale anche Lewis Hamilton, arrivato quarto, è stato parte della bagarre. Oscar Piastri ha fatto una buona gara fino a un contatto con Russell a pochi giri dalla fine, che gli ha fatto perdere il passo, forse a causa di danni alla sua vettura.
Nella zona centrale della classifica, le Aston Martin si sono distinte, con Fernando Alonso sesto e Lance Stroll settimo, ma non sono mai riusciti a raggiungere le tre squadre di testa. Daniel Ricciardo ha conquistato i suoi primi punti stagionali, terminando ottavo con la Racing Bulls, mentre Yuki Tsunoda questa volta ha mancato l'obiettivo dei punti. In casa Alpine, c'è stata festa (si fa per dire) con entrambe le monoposto a punti: Pierre Gasly nono ed Esteban Ocon decimo.
Le due Haas hanno sfiorato la zona punti dopo averla occupata per un bel po'. Partiti con gomme da bagnato, Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg sono risaliti bene, con il danese che aveva anche raggiunto il quarto posto. Tuttavia, hanno presto dovuto cambiare gomme poiché la traiettoria si asciugava sempre di più. Peccato per Alexander Albon, che poteva concludere nella top 10, ma è stato colpito dalla Ferrari di Carlos Sainz, finendo in testacoda.
Non ci siamo dimenticati del team di Maranello. Dopo una qualifica disastrosa, le cose non sono migliorate. Sainz non ha mai avuto il passo, lottando contro Williams, Sauber e Alpine, fino al suo errore. Charles Leclerc si è trovato subito senza potenza motore e, dopo una lunga sofferenza, culminata anche con la decisione di montare gomme slick sotto la pioggia, ha dovuto ritirarsi. Un crollo clamoroso e inspiegabile per la Ferrari a Montreal, a 15 giorni dalla vittoria a Monaco e con il terzo posto di Sainz.

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