GP CANADA: DOMINIO DI RUSSELL E PRIMO PODIO PER ANTONELLI
- Redazione

- 17 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Il Gran Premio del Canada ha consacrato George Russell come protagonista assoluto del weekend. Scattato dalla pole conquistata in extremis in qualifica, il pilota Mercedes ha messo in scena una gara impeccabile, gestendo con autorità ogni fase di una corsa complessa e ricca di insidie. Due pit-stop, una strategia comune tra i team ma tutt’altro che banale da eseguire, non hanno scalfito la lucidità del britannico. Neppure la pressione costante esercitata da Max Verstappen – sempre a distanza ravvicinata, ma mai davvero minaccioso – è riuscita a scalfirlo.
Russell ha completato i 70 giri con un controllo glaciale, conquistando così il suo quarto successo in carriera e il primo della stagione 2025. Un’affermazione costruita sin dalle qualifiche, dove ha avuto la meglio proprio su Verstappen nelle ultime battute. Con questo trionfo, George rafforza il quarto posto in classifica generale, avvicinandosi a 19 punti dall’olandese.
Verstappen, dal canto suo, ha fatto tutto il possibile. Ha cercato l’attacco nei primi giri, ha mantenuto alta la pressione per tutta la corsa, ma si è trovato a fare i conti con un degrado gomme più accentuato rispetto alla Mercedes. Il tre volte campione del mondo ha dovuto accontentarsi di un secondo posto dignitoso, senza la possibilità concreta di affondare il colpo.
Curioso – e piacevole – l’epilogo nel parc fermé: dopo le tensioni del passato, tra i due è tornata la distensione. Un abbraccio, una chiacchierata tecnica sulle rispettive vetture e, sul podio, lo champagne condiviso tra sorrisi. Una scena che restituisce il lato migliore della Formula 1: rivali duri in pista, rispettosi fuori.
Ma Montreal sarà ricordata soprattutto per l’impresa di Andrea Kimi Antonelli. Il 18enne talento bolognese, al suo decimo Gran Premio, ha conquistato il primo podio in carriera con una prestazione solida e coraggiosa. Dopo esser scattato dalla seconda fila, ha bruciato Oscar Piastri già alla seconda staccata, prendendosi di forza la terza posizione. E da lì non si è più mosso.
Ha persino provato a mettere pressione su Verstappen nella fase iniziale, costringendolo a rientrare anticipatamente ai box. Nella seconda metà della gara, ha resistito agli attacchi dello stesso Piastri e, nel finale, ha beneficiato della bagarre tra il leader del mondiale e Lando Norris. Il duello tra i due compagni di squadra McLaren ha permesso ad Antonelli di costruire il margine decisivo per chiudere terzo, sotto regime di safety car.
Un risultato storico: erano passati quasi 16 anni dall’ultimo podio tricolore in F1, quando Jarno Trulli arrivò secondo a Suzuka nel 2009. Prima ancora, toccò a Giancarlo Fisichella con la Force India. Ora il futuro ha il volto di Antonelli.
La battaglia interna alla McLaren è stata uno degli episodi chiave del finale. Con quattro giri al termine, Norris ha tentato un sorpasso disperato su Piastri, infilandosi in uno spazio praticamente inesistente tra il muretto e la vettura del compagno. L’esito è stato inevitabile: contatto, Norris a muro, e safety car in pista.
Un errore che il pilota britannico ha ammesso senza giri di parole, definendosi “stupido” ai microfoni post gara e scusandosi apertamente con il team. Piastri, intanto, ha potuto incrementare il suo vantaggio in classifica proprio sul compagno di squadra, portandolo a +22.
Per la Ferrari, invece, una gara da dimenticare. Charles Leclerc ha chiuso quinto, mentre Lewis Hamilton – penalizzato da un danno alla sua SF-25 già nei primi giri – si è dovuto accontentare della sesta piazza. Un risultato che non basta: la Rossa perde il secondo posto tra i costruttori, superata dalla Mercedes (199 punti contro 183). In testa rimane saldamente la McLaren con 374.
Settimo Fernando Alonso, che con un'altra gara solida ha dato continuità alla crescita della Aston Martin-Mercedes. L’asturiano, sesto in qualifica, ha gestito bene una corsa tutt’altro che semplice. Ottavo Nico Hulkenberg, sempre più convincente al volante della Sauber-Ferrari, dopo il quinto posto ottenuto in Spagna. Molto più in ombra i rispettivi compagni di squadra: Lance Stroll è stato ancora una volta anonimo, mentre Gabriel Bortoleto non riesce a tenere il passo del tedesco.
Da segnalare le ottime prove di Esteban Ocon e Carlos Sainz, entrambi partiti con mescole hard e capaci di allungare lo stint fino a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi. Ocon ha chiuso nono con la Haas-Ferrari, Sainz ha portato la sua Williams-Mercedes al decimo posto, agguantando l’ultimo punto disponibile. Undicesimo Oliver Bearman, appena fuori dalla zona punti, seguito da Yuki Tsunoda, per la terza volta di fila fuori dalla top 10.
Giornata nera per la Racing Bulls-Honda, che ha visto Liam Lawson costretto al ritiro per problemi al motore e Isack Hadjar finire nelle retrovie. Poco meglio per la Williams, con Alexander Albon out per guasto tecnico. Un piccolo segnale positivo, invece, dalla Alpine-Renault: Franco Colapinto ha chiuso 13°, mostrando vivacità e determinazione, mentre Pierre Gasly – partito dalla pit-lane – ha concluso 15°.
© Cavalieri Garage & Co.

