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GP BRAN BRETAGNA: NORRIS SFRUTTA IL REGALO DI PIASTRI

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 8 lug
  • Tempo di lettura: 4 min

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Novantasette minuti di adrenalina pura. Pioggia, strategie da reinventare, errori pesanti, lampi di talento. Il Gran Premio di Silverstone è stato una corsa imprevedibile, intensa, un condensato di tutto ciò che rende la Formula 1 uno sport drammaticamente affascinante.


Lando Norris ha firmato la sua seconda vittoria consecutiva, l’ottava in carriera, ma questa vale più di tutte le altre: è arrivata davanti al pubblico di casa, in un circuito vestito di giallo per celebrarlo. Un successo costruito con intelligenza, tempismo e la freddezza di chi sa aspettare. Quando il compagno di squadra Oscar Piastri si è trovato al comando, Norris non ha forzato: è rimasto in scia, ha conservato le gomme, ha aspettato il momento giusto per montare le slick e prendersi la testa della corsa. Il sogno di vincere a Silverstone si è avverato.


Piastri aveva in mano la vittoria. Aveva passato Verstappen con autorità, staccato tutti sotto la pioggia, gestito ogni fase con maturità. Ma è inciampato in un dettaglio pesantissimo: alla ripartenza dalla safety car, ha rallentato bruscamente per scaldare i freni, proprio mentre Verstappen lo seguiva da vicino. Una manovra improvvisa e pericolosa, punita con dieci secondi di penalità. Il team — così come il pilota — l’ha ritenuta eccessiva. Ma i sensori hanno registrato una pressione sul freno di 60 bar. Troppo. Una leggerezza costata carissimo.


Verstappen, secondo in quel momento, è incappato in uno dei suoi rarissimi errori: si è girato proprio alla ripartenza, scivolando dalla seconda alla decima posizione. Ha poi rimontato fino al quinto posto, ma non è bastato per tenere vive le speranze di rimonta. La Red Bull è apparsa nervosa, inefficace, con un Tsunoda del tutto trasparente. Un pomeriggio da dimenticare.


Lewis Hamilton ha vissuto un weekend pieno di energia, combattivo come ai bei tempi. Ha lottato, ha sbagliato, ma non si è mai arreso. Dopo essere scivolato dall’attuale quarto all’ottavo posto per un pit-stop non ideale, ha rimontato con forza fino alle soglie del podio. Un paio di sbavature con le slick e una Ferrari instabile non gli hanno permesso di salire sul podio, ma il suo spirito è stato tra le cose migliori viste a Silverstone.


Charles Leclerc ha vissuto uno dei suoi peggiori giorni in Ferrari. Ha deciso, alla fine del giro di formazione, di rientrare ai box per montare le slick, mentre tutti erano sulle intermedie. Una scelta coraggiosa, forse lucida nei primi due settori, ma disastrosa alla luce della pioggia successiva. Dopo quell’azzardo andato male, non ne ha più azzeccata una: uscite di pista, ritmo assente, 14° posto finale. Penultimo. E nel post-gara, la solita domanda: era l’assetto? Era la pioggia? O era solo una giornata da dimenticare?


Anche Mercedes non ha brillato. Russell ha replicato l’errore di Leclerc, poi ha commesso altre imprecisioni, il tutto culminato in una scelta inspiegabile nel finale: montare gomme hard slick su una pista ancora fredda e umida. Il risultato? Disastroso. Peggio ancora il weekend di Andrea Kimi Antonelli, centrato da Isack Hadjar in un incidente causato dalla scarsa visibilità. Il giovane italiano ha continuato per qualche giro prima di ritirarsi. E nel mezzo, anche per lui, un cambio gomme completamente fuori fase: slick montate poco prima che tornasse la pioggia. Chi decide le strategie in Mercedes? Una domanda che, oggi più che mai, pare legittima.


Il volto più bello della giornata è però quello di Nico Hülkenberg. Partito dal fondo, si è ritrovato in alto grazie a una perfetta lettura delle fasi di gara e una gestione impeccabile. Ha tenuto un passo straordinario con la sua Sauber-Ferrari, senza sbagliare nulla. Ha superato Lance Stroll, resistito alla pressione di Hamilton e conquistato il primo podio della sua carriera, al 239° GP. Una favola che regala finalmente un sorriso a un pilota troppo spesso dimenticato.


Per la Sauber, è la quarta gara consecutiva a punti. Bortoleto, però, ha pagato la scelta di montare troppo presto le slick medie, finendo nella ghiaia. Nonostante questo, il team è balzato dal nono al sesto posto nel mondiale costruttori. Binotto può sorridere, e anche in Audi la soddisfazione è evidente.

Pierre Gasly, dal canto suo, ha disputato una gara di livello con l’Alpine-Renault, soprattutto sotto la pioggia. È stato lui a tenere in piedi un team che continua a navigare tra mille difficoltà. Male invece Colapinto, ritiratosi ancor prima del via.


Una nota positiva anche per l’Aston Martin, con la sede a pochi passi dal circuito. Lance Stroll, che sembrava disperso da settimane, ha trovato nuova energia e ha chiuso settimo. Era quinto, ma è crollato nel finale. Fernando Alonso ha portato a casa altri punti, nono. In mezzo, un buon Alexander Albon, ottavo con la Williams. Niente da fare invece per Carlos Sainz, fuori dalla top 10.


Capitolo Racing Bulls: disastro. Lawson fuori al primo giro per un contatto con Ocon. Hadjar, autore dell'incidente con Antonelli, fuori anche lui. E se possibile, ha fatto peggio la Haas, con i suoi due piloti che si sono eliminati a vicenda nel finale. Ocon ha chiuso la porta a Bearman che non poteva sparire. Contatto inevitabile. E così, Ocon aggiorna la lista dei compagni messi fuori: dopo Perez in Force India, Gasly in Alpine, ora tocca a Bearman in Haas.




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