GP BELGIO: PIASTRI PIEGA NORRIS E ALLUNGA NEL MONDIALE, FERRARI SOLIDA
- Redazione

- 27 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 31 lug

La bilancia delle vittorie interne in casa McLaren ora pende dalla parte dell’australiano: Oscar Piastri conduce 6 a 4 su Lando Norris, e con il successo di Spa rafforza anche la leadership nel mondiale piloti, portandosi a quota 266 punti contro i 250 dell’inglese.
È stata una gara bagnata, nervosa, condizionata dal maltempo e da una lunga attesa prima del via (ben 80 minuti di ritardo, con quattro giri dietro la Safety Car). Ma quando si è fatto sul serio, Piastri non ha avuto esitazioni. Al restart, nel tratto più temibile del tracciato — Eau Rouge-Raidillon — Oscar ha mostrato i muscoli: aggressivo e preciso, ha subito attaccato Norris, prendendone la scia in cima alla salita e fulminandolo sul rettilineo del Kemmel.
Da quel momento, Norris non è più riuscito ad avvicinarsi seriamente. La gestione della strategia ha fatto il resto: Piastri è stato il primo tra i due a passare dalle intermedie alle slick, scegliendo le medie. Norris ha atteso un paio di tornate in più e ha optato per le hard, forse sperando in un crollo delle gomme del compagno. Il crollo non è arrivato. Lo scarto è rimasto stabile intorno ai 7-8 secondi, salvo ridursi nel finale a 3”3. Ma quando sembrava possibile un colpo di scena negli ultimi due giri, qualche sbavatura di troppo di Lando ha spento ogni speranza di lotta.
McLaren può sorridere: i suoi due alfieri stanno spingendo ai limiti ogni sessione, ed è proprio quell’altissimo livello medio a far sì che anche un piccolo errore diventi decisivo, sia in qualifica che in gara. A volte è Norris a sbagliare meno, come a Silverstone o Spielberg, ma questa volta i riflettori sono tutti per Piastri.
Leclerc solido, Verstappen dietro
Tra i protagonisti, Charles Leclerc ha strappato un podio di peso. Terzo al traguardo, ha avuto il merito di tenersi dietro per tutta la corsa un Max Verstappen stranamente inoffensivo. L’olandese ci ha provato soprattutto nella fase bagnata, ma Leclerc è stato impeccabile sia nei corpo a corpo sia nel passo, firmando il suo quinto podio stagionale (quattro terzi posti e un secondo).
Verstappen, privo del carico scarso che lo aveva reso imprendibile nella Sprint, è sembrato tornato a una dimensione più umana. Ha seguito Leclerc per 44 giri senza riuscire a scalfirne la difesa. Anche Red Bull ha avuto poche soddisfazioni con Yuki Tsunoda, partito settimo e finito 12°, restando per la sesta gara consecutiva fuori dai punti.
Hamilton rinasce, Russell tiene botta
Lewis Hamilton, partito nelle retrovie, ha acceso la gara nella prima parte con la pista bagnata, risalendo fino al 13° posto. La mossa decisiva è arrivata quando ha montato per primo le slick, guadagnando fino alla settima posizione dove ha poi concluso. Ha provato a insidiare Alexander Albon nel finale, ma non è riuscito a trovare spazio per attaccare.
Più ordinaria la gara di George Russell, quinto a 34”8 da Piastri. Senza lampi, ma anche senza errori: per lui è il dodicesimo arrivo a punti su tredici gare, in una stagione di regolarità più che di esplosività.
Albon e Sainz, scambio di ruoli
Bella la gara di Alexander Albon, sesto con una Williams in crescita, grazie anche alle novità tecniche introdotte sulla FW47. Lo si è praticamente scambiato di posto con Carlos Sainz, che aveva fatto bene nella Sprint ma è poi sparito sia in qualifica che in gara, chiudendo ben lontano dalla top ten.
Lawson e Bortoleto convincono, Antonelli fatica
Ottima prova anche per Liam Lawson, ottavo con la Racing Bulls, mentre il compagno Isack Hadjar ha vissuto un incubo nella seconda metà di gara, affondando in fondo al gruppo con le gomme slick. Gabriel Bortoleto ha portato a casa un prezioso nono posto con la Sauber, al termine di un weekend concreto e privo di errori.
Male invece Andrea Kimi Antonelli: due qualifiche difficili, una gara compromessa da un contatto con Esteban Ocon e un 16° posto che allunga la sua striscia negativa a sette gare senza punti.
Ultimo punto a Gasly, Aston Martin nel buio
Il decimo posto — e l’ultimo punto in palio — è andato a Pierre Gasly, bravo nel contenere gli attacchi di Oliver Bearman su Haas. Lontanissimo il compagno Franco Colapinto, mentre anche Esteban Ocon ha chiuso nell’anonimato dopo il buon sabato.
Infine, una nota surreale in casa Aston Martin: dopo aver giustificato la qualifica disastrosa con un assetto completamente tarato per il bagnato in ottica gara, le verdi monoposto sono rimaste impantanate nelle ultime posizioni anche nella fase umida della corsa. Strategia azzardata che non ha pagato, né sul bagnato né sull’asciutto.
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