Chi si sarebbe aspettato una doppietta Mercedes? L'ultima volta era accaduto a San Paolo nel 2022. E chi avrebbe immaginato che a vincere sarebbe stato George Russell, grazie alla decisione di effettuare un unico pit-stop durante la gara? Probabilmente nessuno. Che Lewis Hamilton potesse trionfare era invece chiaro fin dai primi chilometri, quando, con grande determinazione, ha superato prima Sergio Perez tra la Source e l'Eau Rouge, e poi Charles Leclerc al terzo giro. Da lì in avanti, Hamilton ha gestito la gara con maestria, mantenendo un distacco medio di due secondi su un ottimo Leclerc.
Sembrava che la vittoria per Hamilton fosse ormai in cassaforte, soprattutto dopo aver ripreso Leclerc con un sapiente undercut al secondo pit-stop, orchestrato perfettamente dalla Ferrari. Ma a sorpresa, è stato Russell a ribaltare le carte in tavola al giro 26, comunicando al team la sua intenzione di tentare di completare la gara con le gomme dure montate al giro 11. Le Pirelli avrebbero resistito per 34 giri? Secondo le previsioni del costruttore di pneumatici, sarebbe stato quasi impossibile. Tuttavia, al giro 34, Russell ha confermato la sua decisione di non effettuare un secondo pit-stop, ottenendo il via libera dalla Mercedes. Se il piano fosse fallito, Hamilton avrebbe comunque potuto conquistare la vittoria.
A 12 giri dal termine, il divario tra i due piloti Mercedes era di oltre 9 secondi. A quattro giri dalla fine, Hamilton era ormai nella scia di Russell. Sembrava una questione di tempo prima che Lewis passasse al comando, ma Russell ha risposto con una gestione impeccabile delle gomme, risparmiate per l'assalto finale. Hamilton ha tentato il sorpasso tre volte a Les Combes, senza successo. In altri punti del tracciato, un tentativo avrebbe comportato troppi rischi, e un contatto tra le due Mercedes sarebbe stato disastroso. Anche il team gli ha ricordato di procedere con cautela.
Russell ha respinto gli attacchi e ha conquistato la sua terza vittoria in carriera, probabilmente la più straordinaria, non solo per lui, ma per l’intera F1. Raramente si è visto un esito simile. Russell, già vincitore a Spielberg nel 2024 e a San Paolo nel 2022, ha dimostrato di poter superare i suoi errori passati e compiere una vera impresa sul leggendario circuito di Spa.
Hamilton, d'altro canto, è apparso piuttosto scosso dalla sconfitta, convinto di avere già la vittoria in tasca. Tuttavia, la sua prestazione è stata comunque eccezionale, e John Elkann, che lo ha incontrato questo weekend, può essere soddisfatto in vista del 2025, sempre che la Ferrari riesca a fornirgli una monoposto competitiva come l'attuale W15, che ha fatto notevoli progressi durante la stagione.
Ottima anche la prestazione della McLaren-Mercedes di Oscar Piastri, il cui recupero finale è stato impressionante. Con qualche giro in più, l’australiano avrebbe potuto addirittura puntare alla vittoria, dopo quella ottenuta a Budapest. Un piccolo errore durante la seconda sosta, quando è arrivato leggermente lungo in piazzola, gli è costato un paio di secondi preziosi. Deluso Lando Norris, che è finito sesto dopo aver perso tre posizioni all'inizio della gara, a causa di una sbandata che lo ha portato fuori pista. Non è riuscito a recuperare e, ancora una volta, Piastri gli è finito davanti.
Per la Ferrari, il quarto posto di Leclerc non è un risultato esaltante, considerando che ha mantenuto la seconda posizione per gran parte della gara. Tuttavia, il ritmo è stato eccellente. Carlos Sainz, invece, ha tentato di sorprendere partendo con gomme dure, ma la strategia non ha dato i frutti sperati, concludendo settimo nonostante un buon inizio di gara.
E la Red Bull? Nessuna rimonta straordinaria per Max Verstappen, partito dall’11ª posizione. La RB20 non si è dimostrata la vettura più competitiva del gruppo, con Verstappen che si è fermato al quinto posto, incapace di avvicinarsi a Leclerc. Sergio Perez, partito dalla prima fila, ha fatto ancora peggio, terminando ottavo. Un risultato deludente per la Red Bull, soprattutto dopo le buone qualifiche.
Il mondiale di quest'anno è incredibilmente equilibrato, con Red Bull, McLaren, Mercedes e Ferrari in grado di concludere un Gran Premio come quello di Spa, senza l'intervento della safety car, racchiusi in soli dieci secondi. Un risultato impensabile fino a pochi mesi fa. Merito, o forse demerito, della Red Bull che non ha saputo sviluppare al meglio la vettura, mentre gli altri team hanno compiuto passi da gigante, sebbene la Ferrari sembri essersi fermata dopo Monte Carlo.
Per gli altri team, restano solo le briciole. La Aston Martin-Mercedes ha conquistato la nona posizione con Fernando Alonso, che ha anch’egli optato per un solo pit-stop, ma senza grandi risultati. La decima piazza è andata all’Alpine-Renault di Esteban Ocon, che ha preceduto di poco Daniel Ricciardo, autore di una buona prestazione con la Racing Bulls-Honda. In Belgio, Haas e Williams sono rimaste sotto tono.
AGGIORNAMENTO
Una brutta sorpresa per il team Mercedes al termine delle verifiche tecniche del GP di Spa: la monoposto di George Russell è risultata sottopeso di 1,5 kg rispetto al limite consentito. Il regolamento prevede un peso minimo di 798 kg senza carburante, ma la W15 di Russell, dopo la rimozione di una parte del carburante residuo – 2,8 litri presenti nel serbatoio – è stata pesata a 796,5 kg, dunque 1,5 kg al di sotto del minimo regolamentare.
La squalifica è stata inevitabile, privando Russell della sua splendida vittoria e consegnando il primo posto a Lewis Hamilton. Questo spostamento di posizioni porta Oscar Piastri al secondo posto e Charles Leclerc a completare il podio in terza posizione.
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