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GP AZERBAIJAN: QUEL BISOGNO DI RAZIONALITÀ




Dopo due settimane trascorse a celebrare l'eccezionale vittoria di Leclerc a Monza, siamo finalmente arrivati a Baku, una pista che il monegasco apprezza da sempre e che sembra adattarsi bene alla Ferrari, un po' come Singapore. Dopo il "miracolo" di Monza e la pole position brillante di ieri, le aspettative erano altissime. Tuttavia, Oscar Piastri ha messo fine al sogno di un secondo "miracolo" consecutivo per Leclerc.


Nonostante l'australiano abbia disputato una gara impeccabile, non si può negare che ci si aspettasse qualcosa di più dal ferrarista. Possiamo ammetterlo: questa volta non è stato incredibile né miracoloso.


Per quindici giorni abbiamo sentito critiche verso Norris per aver subito il sorpasso di Piastri alla partenza del GP di Monza. Oggi, la mancata difesa di Leclerc contro un attacco prevedibile e la sua scarsa incisività nei giri successivi sembrano non aver intaccato la sua aura di campione. I telecronisti hanno attribuito la situazione alla potenza della McLaren con il DRS, insinuando che le ali della MCL38 flettano più del dovuto, come se fossero quasi irregolari. Leclerc, invece, ha spiegato che è stata la performance della Ferrari con le gomme hard a condizionare il risultato finale. È vero che con le Pirelli a banda bianca Leclerc non ha brillato, ma è altrettanto vero che Sainz, con lo stesso tipo di gomma, è riuscito a recuperare oltre 10 secondi sui primi due nelle fasi finali.


Questo non significa che Leclerc avrebbe dovuto vincere, ma la sua macchina nell'ultimo stint non era così lenta come potrebbe sembrare. C'è stato, più semplicemente, un errore di valutazione nell'approccio all'utilizzo delle gomme hard, e anche sulla gestione della battaglia con Piastri, il che ha poi causato un rapido degrado delle sue Pirelli.


Un altro aspetto da considerare è l'inizio del secondo stint di Leclerc: capisco la necessità di gestire le gomme nei primi giri, ma perdere 5 secondi in quel modo sembra esagerato. Sarebbe stato meglio aumentare il ritmo prima, evitando di concedere così facilmente il DRS a Piastri, particolarmente efficace a Baku. Quando ha iniziato a spingere, ormai Piastri era a due secondi di distanza ed il recupero è diventato più difficile.


Nonostante ciò, a differenza di Norris (che ha fatto una gara eccellente), non vedremo Leclerc criticato duramente dai commentatori per il sorpasso subito. In fondo, sembra che la narrativa sia sempre la stessa: Leclerc non ha mai la macchina giusta per vincere, no?


Se ha ottenuto tante pole e poche vittorie è per questo motivo, o almeno così viene detto. Forse la soluzione sarebbe evitare di chiamare "miracoli" quelle che sono, in realtà, prestazioni che hanno una spiegazione razionale, così da non rimanerne delusi nella maggior parte dei casi.



© Simone Marchetti

7 Comments


rikmenoz81
Sep 18

La gara di Leclerc non è stata al top ma i telecronisti lo trattano sempre con i guanti. Ormai sappiamo il modus operandi di Sky e co. Mi chiedo se mai ci sarà un po' di aria fresca, altri piloti come Norris vengono criticati molto di più per errori simili

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ferrariman07
Sep 18

Non capisco perché a parità di gomme Sainz sia riuscito a recuperare tempo e Leclerc no

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lukalinoc
Sep 17

Il problema non è Leclerc, ma la narrativa che lo circonda. Ogni pole diventa un miracolo, ogni sconfitta una tragedia. Forse è il caso di imparare ad essere più realisti.

Edited
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gianracing72
Sep 17

La pole position è stata eccezionale, ma la gestione della gara ... molto meno. Non possiamo dare la colpa solo alle gomme o alla macchina, il predestinato deve migliorare nella gestione della pressione

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Guest
Sep 17

Piastri ha fatto una gran gara e Leclerc nonostante tutto, non è riuscito a tenergli testa. Continuo a credere che la Ferrari abbia bisogno di più solidità nelle strategie, non bastano due GP per illudersi che il muretto abbia risolto i problemi cronici visti nelle ultime stagioni.

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