
Pensavamo che Max Verstappen, forte dei suoi tre titoli mondiali, della leadership nel campionato attuale, delle numerose vittorie e pole position, fosse finalmente maturato e che i comportamenti da "bulletto del volante" fossero ormai un ricordo del passato. Recentemente, in alcune gare, l'olandese ha mostrato una gestione più calma, evitando eccessi e accettando anche posizioni fuori dal podio senza correre rischi inutili. Perfino nella gara sprint di sabato, nel duello con Lando Norris, non ha mostrato atteggiamenti particolarmente rischiosi.
Tuttavia, sembra che il vecchio vizio non sia completamente scomparso. Nei giri finali del Gran Premio d'Austria, Verstappen ha riproposto alcuni dei suoi comportamenti più discutibili. In tre occasioni consecutive ha cambiato traiettoria in frenata mentre Norris tentava il sorpasso, arrivando a toccare la McLaren quando Norris lo aveva affiancato a sinistra. La manovra non gli è riuscita bene, poiché la gomma posteriore sinistra della sua Red Bull si è bloccata e, quando Norris ha tentato il sorpasso successivo, Verstappen lo ha spinto sull'erba costringendolo a frenare bruscamente.
Ma perché è successo questo? Verstappen aveva il controllo della gara fino al secondo pit-stop, quando un raro errore del team Red Bull nel cambio gomme ha fatto perdere tempo prezioso. Rientrato in pista, Norris, che stava seguendo a circa 6-7 secondi, si è trovato improvvisamente vicino e ha subito tentato l'attacco. A differenza della gara sprint, questa volta Verstappen ha reagito male, forse sentendo di non avere una macchina in grado di resistere alla McLaren. Anziché accontentarsi di una seconda posizione che non avrebbe compromesso la sua leadership nel campionato, ha scelto di combattere in modo scorretto.
La direzione gara ha penalizzato Verstappen con soli 10 secondi, una sanzione troppo leggera per quanto accaduto. Norris, penalizzato anche lui per i track limits, si è ritirato a causa di un problema alla gomma destra, e ora rischia di scontare una penalità a Silverstone, il che sarebbe del tutto ingiusto.
L'amicizia tra Verstappen e Norris sembra compromessa. Lando ha dichiarato che continuerà a rispettare Verstappen solo se ammetterà di essere stato scorretto. Verstappen, dal canto suo, ha affermato di essere stato aggredito da Norris. Vedremo se nelle prossime ore ci sarà un chiarimento.
Nel frattempo, diamo il benvenuto a Norris nel mondo di Verstappen, un mondo in cui anche piloti come Kimi Raikkonen, Carlos Sainz, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton e George Russell hanno avuto esperienze simili negli ultimi anni.
Come è finita la gara? George Russell ha vinto, riportando la Mercedes al successo, un evento che non si verificava dal Gran Premio del Brasile 2022. Una vittoria inaspettata ma che ha riportato serenità a Toto Wolff. Russell ha corso in modo eccellente, trovandosi nel posto giusto al momento giusto.
Oscar Piastri è arrivato secondo, mantenendo la McLaren-Mercedes sul podio con un recupero notevole dalla quarta fila. Un sorpasso spettacolare su Sergio Perez rimarrà memorabile. Questo è il terzo secondo posto in carriera per Piastri dopo Lusail 2023 e Monte Carlo 2024. Carlos Sainz, con una prova grintosa, è arrivato terzo, superando Hamilton in un duello emozionante. Per Sainz è il quinto podio stagionale, consolidando il quarto posto in classifica generale. Hamilton, penalizzato per aver oltrepassato la linea bianca d'ingresso ai box, è giunto quarto.
Charles Leclerc ha avuto una partenza difficile, finendo nelle ultime posizioni dopo un contatto con Piastri che ha danneggiato l'ala anteriore della Ferrari. Ha risalito la classifica con determinazione, ma ha concluso undicesimo, fuori dai punti.
Notevole la sesta posizione di Nico Hulkenberg con la Haas-Ferrari, con Kevin Magnussen ottavo. Un risultato straordinario per il team americano, che incassa 12 punti e supera la Alpine nel campionato costruttori. Pierre Gasly ha ottenuto un deludente decimo posto per il team Renault, mentre Daniel Ricciardo, con la Racing Bulls-Honda, ha chiuso nono. Giornata buia per Aston Martin, Williams e Sauber.

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