
Lamborghini non ricorderà con piacere la sua partecipazione alla 24 Ore di Daytona 2025. La SC63 ha percorso appena 34 giri prima di essere costretta al ritiro a causa di un guasto al sistema di raffreddamento. Anche le Huracán, impegnate nelle categorie GTD Pro e GTD, hanno visto sfumare ogni speranza di vittoria, passando da contendenti alla vetta a dolorosi ritiri. Particolarmente deludente è stata la sorte della Huracán #9 del team Pfaff, che sembrava avere il potenziale per imporsi tra i Pro, ma un errore di Pepper, provocato da una collisione con la Cadillac di Deletraz, ha spento le speranze.
Il ritorno in pista della LMDh di Lamborghini è stato più complicato del previsto. Gli avvenimenti alla fine del 2024 non hanno aiutato, e come dimostrato da BMW e Porsche, è evidente che questi prototipi necessitano di tempo e dati per essere sfruttati al meglio. Lamborghini, invece, ha affrontato sfide ulteriori, come la scelta di schierare una sola LMDh nel WEC e in alcune gare dell’IMSA, oltre alla separazione anticipata da Iron Lynx.
Nel giro di pochi mesi, a Sant’Agata Bolognese è stato creato praticamente da zero un reparto corse per mantenere vivo il progetto. Non sorprende che l’iscrizione all’IMSA non fosse inizialmente prevista, così come la collaborazione con Riley Motorsport. Con queste premesse, le aspettative per la SC63 erano già contenute, ma il risultato è stato comunque deludente.
Sebbene sia comprensibile che un team giovane possa affrontare problemi di affidabilità, il vero problema è stato il livello delle prestazioni in pista. A parte un tempo discreto nella prima sessione di prove libere, il resto del weekend è stato caratterizzato da difficoltà evidenti. Un episodio significativo si è verificato durante le qualifiche, quando un’“incomprensione” con l’Acura ARX-06 ha evidenziato il divario prestazionale. Bortolotti, al terzo giro lanciato, così come Blomqvist, aveva le gomme in temperatura ideale, ma l’Acura ha guadagnato un secondo solo nel primo settore. Le difficoltà della SC63 erano evidenti in frenata, ingresso curva e accelerazione. Solo sul banking, a velocità massima, Bortolotti è riuscito a mantenere il passo.
Anche all’inizio della gara, con il pieno di carburante e un ritmo moderato, la SC63 ha mostrato difficoltà, sebbene non sia chiaro quando siano iniziati i problemi tecnici. Quel che è certo è che Lamborghini deve cambiare passo. La possibilità di testare privatamente la SC63, senza la pressione dei risultati immediati, rappresenta un’occasione preziosa per sperimentare nuove soluzioni. Tuttavia, un programma di sviluppo non può limitarsi a ottenere piazzamenti.
La decisione di collaborare con Ligier, anziché con Dallara, situata a pochi chilometri da Sant’Agata Bolognese, ha da sempre destato dubbi. Nonostante ciò, ora è fondamentale massimizzare il potenziale delle risorse a disposizione, migliorando le procedure interne del team e ottimizzando le prestazioni. I piloti sono di alto livello, l’entusiasmo è evidente, ma serve un risultato concreto per alimentare la motivazione e rafforzare il progetto.
© Simone Marchetti