
Al termine dei 7.706 chilometri, di cui 5.146 cronometrati, Yazeed Al Rajhi ha scritto una pagina storica nella Dakar. Il pilota saudita del team Overdrive Racing, coadiuvato dal navigatore Timo Gottschalk, è diventato il primo saudita a vincere il trofeo Tuareg. In un'impresa che ha smentito ogni previsione, Al Rajhi ha trionfato nella 47ª edizione della Dakar con il suo Toyota Hilux Evo T1+, gestito da una squadra privata. La vittoria è stata il risultato di una combinazione tra una strategia impeccabile e la conoscenza del deserto saudita.
La vittoria di Al Rajhi rappresenta un perfetto esempio di resilienza. Lo scorso anno, un terribile incidente durante una tappa di 48 ore lo aveva escluso dalla corsa per il titolo. Questa volta, proprio vincendo quella stessa tappa, il saudita ha posto le basi per il successo. Anche i ritiri di Carlos Sainz e Sebastien Loeb, insieme ai problemi di Nasser Al-Attiyah, hanno giocato un ruolo chiave nel duello finale con Henk Lategan.
Mentre Lategan del team Toyota Gazoo South Africa si manteneva costantemente ai vertici, Al Rajhi ha adottato una tattica più attendista, spesso sacrificando posizioni in tappa per avere il vantaggio della navigazione nei giorni successivi. Nelle ultime tappe, però, Al Rajhi ha accelerato, ingaggiando un intenso duello con Lategan. La svolta è arrivata quando il saudita ha distanziato il rivale di oltre sei minuti, assicurandosi la vittoria con un margine di 3’57”, il secondo distacco più breve nella storia della gara.
Il podio è stato completato da Matthias Ekström, che ha superato Al-Attiyah per il terzo posto. Lo svedese, con un passato di successi nel DTM e nel RallyCross, ha dimostrato la sua abilità sulle dune saudite, resistendo agli attacchi di Al-Attiyah, che ha debuttato con Dacia. Nonostante diverse difficoltà, il qatariota ha mantenuto un ritmo competitivo, ma le penalità accumulate lo hanno relegato fuori dal podio.
Quinti assoluti, Mitchell Guthrie e Kellon Walch hanno evidenziato l'affidabilità del Ford Raptor T1, mentre la coppia francese Matthieu Serradori e Loïc Minaudier ha sfiorato la top 5 con il buggy Century CR7. Tra i giovani talenti, Juan Cruz Yacopini ha portato il Toyota Hilux Evo T1+ al settimo posto, confermando le capacità del team Overdrive Racing.
Il team X-Raid ha concluso con un ottavo posto grazie a Joao Ferreira e Felipe Palmeiro, seguiti da Seth Quintero, che ha mostrato grandi potenzialità. Lucas Moraes, nonostante due vittorie di tappa, ha chiuso la Dakar al quindicesimo posto. A completare la top 10, Brian Baragwanath con il Century CR7, che ha offerto una prestazione solida.

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