BRIEFING F1: GP SPAGNA
- Simone Marchetti Cavalieri

- 30 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Il Mondiale fa tappa a Montmelò, su quella pista che più di ogni altra mette a nudo i veri valori in campo. Il Circuito di Barcellona non è solo un banco di prova classico: è una sorta di spartiacque stagionale, capace di evidenziare pregi e limiti delle monoposto come pochi altri tracciati.
Quest’anno, però, la tensione è più alta del solito. In concomitanza con il GP spagnolo, entra ufficialmente in vigore la nuova direttiva FIA sulle ali flessibili. Da adesso, dovranno esserlo molto meno. E le conseguenze, almeno per ora, restano tutte da valutare.
I team hanno avuto il tempo per adattarsi. Hanno fatto i compiti a casa e probabilmente conoscono già l’entità dell’impatto sulle prestazioni. Ma come sempre, la risposta finale la darà la pista.
Le domande sono inevitabili: cambieranno gli equilibri? E chi sarà il più penalizzato? Le opinioni si dividono. C’è chi guarda con preoccupazione a McLaren, considerata tra le squadre che più hanno spinto sul concetto di flessibilità aerodinamica. Se così fosse, potrebbe essere quella con più da perdere. Al contrario, Ferrari — più prudente nella progettazione — potrebbe non risentirne troppo.
Va detto, però, che l’equilibrio è delicato. L’inasprimento delle regole comporta una maggiore resistenza aerodinamica sui rettilinei. Prima si poteva contare su un'ala posteriore "intelligente", capace di flettersi per ridurre il drag in velocità. Ora questo margine si restringe e ogni team dovrà rivedere il bilanciamento: carico in curva sì, ma con un occhio alla velocità di punta.
Non è detto che sarà una rivoluzione. Ma da qui in avanti, questa sarà la nuova sfida. E Montmelò rappresenta la prima vera verifica.
In casa Ferrari, l’unica novità significativa riguarda l’ala anteriore, progettata per rispettare la nuova normativa. La sospensione posteriore, di cui tanto si è parlato, ancora non sarà protagonista del pacchetto aggiornamenti. Per novità più consistenti bisognerà attendere l’Austria. In sintesi: aspettative contenute per questo weekend.
Quanto agli altri, il cambiamento normativo influenzerà inevitabilmente la gestione degli assetti e le scelte sugli sviluppi futuri. Senza questa variabile, probabilmente la McLaren sarebbe stata la favorita naturale del fine settimana. Ma lo stesso team ammette che la pista catalana — con le sue curve ad alta velocità — non è proprio il terreno ideale per le loro caratteristiche.
Chi potrebbe guadagnarci? Red Bull e Mercedes, che non a caso sono state tra le squadre più attive nel segnalare le soluzioni flessibili della concorrenza. Detto questo, il tracciato spagnolo non lascia spazio a magie: se una vettura è competitiva, lo rimane. E chi spera in un campionato completamente ribaltato rischia di rimanere deluso.
Pirelli, come da tradizione, porterà le mescole più dure: una scelta obbligata su una pista che mette a dura prova gli pneumatici. La gestione delle gomme sarà ancora una volta cruciale, soprattutto con il nuovo carico aerodinamico da gestire.
Verstappen, dal canto suo, guarda alla McLaren sperando che questa nuova direttiva possa rallentare il team di Woking. La sua Red Bull non è poi così lontana in termini di prestazione, e Barcellona potrebbe essere l’occasione per riaprire i giochi. All’inizio della stagione sembrava impensabile, ma oggi un duello vero non è più fantascienza.
Il piede di Max farà il resto. Ma ora tocca alla pista, come sempre. E Montmelò ha la particolarità di non mentire mai.
© Simone Marchetti Cavalieri

