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BRIEFING F1: GP SINGAPORE

  • Immagine del redattore: Simone Marchetti Cavalieri
    Simone Marchetti Cavalieri
  • 3 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Ultima tappa asiatica del 2025 prima della lunga parentesi americana: il GP di Singapore arriva in un momento chiave, soprattutto per capire se Verstappen riuscirà a centrare la terza vittoria consecutiva e riaprire davvero la corsa al titolo piloti. I punti da recuperare restano tanti, ma Marina Bay è un circuito cittadino che non perdona e che negli anni ha spesso regalato sorprese e colpi di scena.


Per l’olandese, però, non sarà facile. A Singapore la Red Bull non potrà sfruttare la stessa efficienza sul dritto che l’ha favorita altrove, mentre la McLaren sembra avere un pacchetto più adatto a queste caratteristiche rispetto a Baku. Sarà interessante verificare se gli aggiornamenti introdotti con la gestione Mekies abbiano davvero alzato il livello della monoposto o se si tornerà ai limiti mostrati in precedenza. Resta comunque il vantaggio di avere Verstappen al volante: un pilota che trasmette fiducia e sicurezza all’intera squadra.


In McLaren non ci sono segnali di crisi, ma qualche preoccupazione sì. Gli errori tecnici e personali di Norris e Piastri hanno ridato spazio a Verstappen, che si è riaffacciato negli specchietti dei due giovani. A Singapore avranno l’occasione per ristabilire le gerarchie, ma servirà un’esecuzione impeccabile.


La Ferrari, invece, arriva ancora senza vittorie stagionali. Il tracciato potrebbe offrire qualche margine, soprattutto per la gestione dell’assetto e delle sospensioni, meno stressate che a Baku. La SF-25 resta però una monoposto equilibrata ma non dominante in nessun’area, e per ottenere un risultato servirà anche un pizzico di fortuna. Se poi si aggiungono i rischi legati agli errori di Leclerc o alla cautela di Hamilton, la situazione si complica. Le parole di Vasseur sulla necessità di “massimizzare” la prestazione iniziano ormai a perdere forza.


Difficoltà annunciate anche per la Mercedes, che potrebbe soffrire il surriscaldamento degli pneumatici e non potrà contare sulle staccate, uno dei suoi punti forti a Baku. Intanto Antonelli sembra confermato per il prossimo anno, ma il 2026 sarà decisivo per il suo futuro. Anche Russell non è in una posizione tranquilla, visto che non ha ancora trovato un accordo per il rinnovo.


Singapore resta una delle gare più insidiose: caldo torrido, degrado gomme, safety car sempre possibili e la necessità di un giro perfetto in qualifica rendono ogni dettaglio fondamentale. Lo sanno bene in Ferrari, che non ha ancora dimenticato l’autogol del 2017, e lo sa Verstappen, abituato a trasformare gli errori degli altri in opportunità. Sarà una prova decisiva per la McLaren, forse più di quanto il team stesso immagini.



© Simone Marchetti Cavalieri

 
 

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