BRIEFING F1: GP CANADA
- Simone Marchetti Cavalieri

- 13 giu
- Tempo di lettura: 2 min

La Formula 1 fa scalo oltre Atlantico, con il circuito Gilles Villeneuve pronto a ospitare il Gran Premio del Canada. Un tracciato che, per caratteristiche, sembra cucito su misura per la monoposto attualmente più completa del lotto: la McLaren. Come se, in questo momento, avesse bisogno di ulteriori vantaggi.
Il layout del circuito è un concentrato di stop-and-go: frenate secche, ripartenze lente, curve strette e cordoli alti. Un ambiente ideale per chi dispone di una vettura stabile in frenata e capace di trazione in uscita dalle curve, caratteristiche oggi pienamente riconducibili al team di Woking.
Nel ventaglio dei contendenti, la McLaren parte con tutti i favori del pronostico: dominante e in controllo, come chi si gode la corsa con il gomito fuori dal finestrino. Dietro, la Mercedes sembra accontentarsi del ruolo di comparsa di lusso, mentre Verstappen — più che Red Bull nel suo complesso — adotta un approccio prudente in attesa di circuiti più favorevoli.
Non è un momento semplice per l’olandese: è infatti a un passo dalla sospensione per eccesso di penalità accumulate. In Canada dovrà quindi vestirsi da scolaretto modello, mettendo da parte l’aggressività che lo contraddistingue per evitare conseguenze più gravi.
E la Ferrari? Ancora una volta sospesa tra aspettative e realtà. La pista canadese, sulla carta, non è amica delle caratteristiche della Rossa, spesso in difficoltà nelle sezioni lente. Tuttavia, qualche segnale positivo nella gestione degli pneumatici potrebbe aprire spiragli per un risultato meno grigio del previsto. Occhi puntati anche su Lewis Hamilton, alla ricerca della giusta sintonia con la sua monoposto.
Come se non bastasse, il weekend pone un’ulteriore incognita: la gestione della mescola C6 in qualifica, una gomma con cui la Ferrari non ha mai davvero fatto pace. Un dettaglio non trascurabile, che potrebbe condizionare pesantemente l’esito del sabato.
Tutto questo non gioca certo a favore di Frederic Vasseur, che si trova a fronteggiare un doppio fardello: una monoposto ancora imperfetta e un contratto in scadenza nel 2025. Non esattamente la situazione ideale in un’azienda che, storicamente, non ha mai esitato a cambiare guida quando i risultati tardano ad arrivare.
Va detto che il GP del Canada è spesso teatro di sorprese: muretti ravvicinati, condizioni meteo incerte e un tracciato che non perdona gli errori possono facilmente rimescolare le carte. Sarà un test probante anche per i due piloti McLaren, in particolare per Norris, chiamato a compiere un ulteriore salto di maturità per contenere l’ascesa di un Piastri che cresce a vista d’occhio e difetta solo di esperienza.
Per Lando, questa potrebbe essere l’occasione giusta per sfruttare l’eventuale assenza di un Verstappen al 100% e ribadire la propria leadership interna. Ma la battaglia è tutt’altro che chiusa.
© Simone Marchetti Cavalieri

