BRIEFING F1: GP BELGIO
- Simone Marchetti Cavalieri

- 24 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 lug
Ultimi due round prima della pausa estiva, e si comincia con uno dei luoghi più iconici della Formula 1: Spa-Francorchamps. Sette chilometri di adrenalina pura incastonati tra le Ardenne, una pista che — nonostante le monoposto moderne abbiano smussato parte della sua asprezza — continua a richiedere un giro praticamente perfetto per fare la differenza.
Un tempo, Spa era una cartina tornasole per i piloti: o eri all’altezza, o semplicemente non lo eri. Oggi, il livello medio si è alzato e l’approccio è diventato più "accessibile", ma domare l’Eau Rouge, gestire il Raidillon e trovare il ritmo tra rettilinei e curve ad alta velocità resta un’impresa riservata ai migliori.
La Ferrari e il crocevia Spa
L’attenzione, inevitabilmente, è tutta sulla Ferrari. La SF-25 si presenta in Belgio con una novità cruciale: la nuova sospensione posteriore. Un aggiornamento che, almeno sulla carta, promette di sistemare il punto debole più evidente della stagione. L’obiettivo? Maggiore controllo sulle altezze da terra, più carico aerodinamico dal fondo e una rigidità meccanica meno penalizzante. Tutto molto promettente — ma la pista, si sa, è giudice implacabile.
Il weekend Sprint non aiuta: una sola sessione di prove libere prima di entrare nel vivo. Poco tempo per provare, molti occhi puntati addosso, e una posta in gioco altissima. A Maranello si crede nel pacchetto. Spa sarà banco di prova, forse anche punto di svolta.
McLaren: conferme cercasi
A Woking l’obiettivo è chiaro: replicare l’exploit di Silverstone. La McLaren ha finalmente ritrovato smalto, e a Spa porterà ulteriori aggiornamenti, in particolare sul fondo vettura. L’attenzione però è su Piastri: adotterà anche lui quelle modifiche all’avantreno che sembrano aver reso la MCL60 una seconda pelle per Norris? Il britannico è reduce da due vittorie, e il team vuole continuare a spingere sull’onda del momentum.
Red Bull: scosse fuori dalla pista
La vera novità in casa Red Bull arriva dal muretto, non dalla macchina. L’addio — anzi, l’esonero secco — di Christian Horner, sostituito da Laurent Mekies, ha scosso il paddock. Un cambio epocale, che potrebbe avere conseguenze profonde, oggi non ancora del tutto leggibili. C’è chi parla di resa dei conti interna, chi di un riassetto per trattenere Verstappen, ormai oggetto del corteggiamento Mercedes.
In pista, invece, la Red Bull proverà a capitalizzare ancora una volta sulla sua supremazia aerodinamica nei lunghi rettilinei di Spa. Ma senza la solidità gestionale di Horner, il team saprà mantenere la rotta?
Mercedes: questione di temperatura
La Mercedes continua a lottare contro il suo avversario invisibile: la temperatura delle gomme. Il delicato equilibrio tra finestra di utilizzo, degrado e gestione termica resta il cruccio principale del team. Le temperature più fresche previste per il weekend dovrebbero aiutare, ma le forze in gioco a Spa — curve in appoggio, tratti a gas spalancato — renderanno il compito tutt’altro che banale.
Pirelli e il salto nel vuoto
A rendere tutto ancora più interessante ci penserà Pirelli, con una scelta gomme decisamente audace: C1, C3, C4. Un doppio salto tra mescola dura e media che ha il chiaro intento di movimentare le strategie, spingendo i team verso soluzioni più morbide e, auspicabilmente, verso un maggior numero di soste. Caos controllato? Forse.
Meteo: benvenuti nelle Ardenne
Infine, la variabile più classica delle classiche: il meteo belga. Spa è famosa per l’imprevedibilità climatica, e il format sprint riduce ulteriormente i margini d’errore. Meno tempo per capire, più possibilità di sbagliare. Tutto ciò crea il contesto ideale per una gara che potrebbe non seguire copioni scritti.
Divertente? Forse. Caotica? Probabile. Ma se tra tutte queste incognite dovesse rispuntare una Ferrari competitiva, magari davvero in grado di giocarsi qualcosa fino a fine stagione, allora Spa potrebbe essere molto più di un semplice passaggio prima della pausa.
© Simone Marchetti Cavalieri

