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BRIEFING F1: GP BELGIO



Si arriva all’ultima gara prima della consueta pausa estiva, ormai una tradizione consolidata.


Spa-Francorchamps rimane ancora oggi la pista più affascinante dell’intero calendario. Si giunge a questo appuntamento con un settimo vincitore diverso in questa prima parte della stagione. Tutti i piloti dei quattro team principali hanno conquistato almeno una vittoria, tranne uno: Sergio Perez. Il pilota messicano, non a caso, è il compagno di squadra del leader del campionato, che ha collezionato più successi di tutti. In Red Bull ci si interroga già da tempo sulle sue prestazioni. Nonostante ciò, la scuderia ha deciso di rinnovargli il contratto con largo anticipo. Forse è giunto il momento di darsi delle risposte: il Perez attuale è solo un’ombra del pilota che conoscevamo. Non sarebbe sorprendente se a Zandvoort vedessimo un altro pilota al fianco del campione del mondo in carica.


I valori in campo sono ormai noti, e la frequenza delle gare ci offre ragionevoli certezze. La McLaren si è dimostrata la miglior monoposto in pista a partire da Miami, il che la rende la favorita per il weekend belga. Tuttavia, nonostante la superiorità del mezzo, il team è riuscito a complicarsi la vita, portando a casa solo due vittorie da quando è stato rimosso il terzo elemento a gas dalla sospensione delle RB20.


Senza riaprire le polemiche sull’Ungheria, Norris dovrà dimostrare il suo valore se vuole restare in lotta con un avversario agguerrito come Max Verstappen.


Per quanto riguarda Ferrari, sarà un altro weekend di esperimenti per capire quale combinazione di specifiche possa funzionare meglio. Sarà una sfida difficile.


C’è poco altro da aggiungere, dato che la frequenza delle gare e dei commenti riduce rapidamente la novità degli argomenti. Questa settimana, la nomina di Binotto a capo dell’Audi ha fatto notizia, sostituendo Seidl, che era stato ampiamente lodato. Onestamente, la situazione è piuttosto confusa.


Un’altra notizia della settimana è l’ingaggio di Ocon in Haas. Sembra che il team abbia un debole per i piloti inclini agli errori, come Grosjean, Magnussen e lo stesso Mick Schumacher… un pattern curioso.



© Simone Marchetti

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