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6 ORE DI SPA: FERRARI DOMINA ANCORA CON UNA DOPPIETTA

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 12 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

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Il dominio Ferrari nel FIA WEC prosegue senza cedimenti. Sullo storico tracciato di Spa-Francorchamps, il Cavallino Rampante ha confermato la propria supremazia con una doppietta che lascia poco spazio all'immaginazione, rafforzando il primato in classifica generale. La 499P guidata da Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado ha conquistato la seconda vittoria consecutiva, precedendo sul traguardo la vettura gemella di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. A completare un fine settimana perfetto, anche il successo nella classe LMGT3 grazie ad Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau.


La partenza è stata perfetta per Nielsen, bravo a sfruttare la pole e a prendere subito il largo. Dietro di lui, Calado ha avuto uno scatto incisivo, sopravanzando la Ferrari di Phil Hanson per portarsi in seconda posizione. Ma l’avvio più spettacolare è stato quello di Frederic Makowiecki: scattato dalla sesta casella, il francese ha inanellato una serie di sorpassi da manuale, portandosi nel giro di mezz’ora alle spalle di Nielsen e dando così inizio a un duello serrato tra l’Alpine e la Ferrari.


Un’interruzione inaspettata è arrivata dopo quasi un’ora, quando Nico Pino ha fermato la sua Porsche 963 LMDh sul rettilineo del Kemmel. Anche se la vettura è poi ripartita, la direzione gara ha imposto la prima Full Course Yellow. Alla ripresa, colpo di scena per la Ferrari di Hanson, costretta a rientrare ai box per un problema allo scarico.


Poco dopo, altri incidenti hanno portato a una Virtual Safety Car: prima Yasser Shahin con la sua BMW nella ghiaia di La Source, poi Petru Umbrarescu fermo con la Lexus. Le squadre hanno sfruttato la neutralizzazione per anticipare le soste: Ferrari ha effettuato il primo cambio pilota, con Molina al volante della 499P, mentre Giovinazzi ha preso il posto di Calado e si è subito trovato in lotta con le Peugeot di Di Resta e Duvall.


Nel frattempo, Jules Gounon ha raccolto il testimone da Makowiecki, portando l’Alpine in testa nella seconda ora dopo aver superato Molina. Il francese ha provato a scappare, ma a metà gara un altro incidente ha rimescolato le carte: Matteo Cairoli ha urtato Sean Gelael, spedendolo contro le barriere di Les Combes e causando l’ingresso della Safety Car.


La fase centrale della gara ha visto ancora cambi di strategia, ma la lotta per il vertice è rimasta affare tra Ferrari e Alpine. Neppure un’ulteriore FCY causata da un contatto tra Barrichello e Baud ha intaccato l'equilibrio. A contendersi il comando, Fuoco, Pier Guidi e l’Alpine ora affidata a Mick Schumacher.


Nel finale, Pier Guidi ha offerto spettacolo con un sorpasso mozzafiato su Frijns a Blanchimont, mentre Schumacher ha dovuto cedere per una foratura lenta che lo ha obbligato a rientrare. Ferrari ha così gestito con precisione gomme e benzina, optando per un rabbocco veloce a 12 minuti dalla fine. Pier Guidi è rientrato davanti a Nielsen, e le due Ferrari hanno sfilato per prime sotto la bandiera a scacchi, seguite da un’Alpine comunque protagonista.


Notevole la rimonta della Toyota GR010 Hybrid di Buemi, Hartley e Hirakawa, che da quindicesimi sono risaliti fino alla quarta posizione grazie a una strategia impeccabile. Alle loro spalle le due Cadillac, con Lynn, Nato e Stevens davanti a Button, Bamber e Bourdais. Nonostante una foratura iniziale, anche Conway, Kobayashi e De Vries hanno portato a casa un settimo posto prezioso, precedendo l’altra Alpine di Milesi, Habsburg e Chatin.


Giornata difficile invece per Porsche: Estre, Vanthoor e il debuttante Wehrlein hanno chiuso noni, davanti alla BMW di Marciello e Magnussen, penalizzati da due drive through. Dodicesima l’altra 963 LMDh del Team Penske, subito coinvolta in un contatto con la Cadillac di Bourdais.


Delusione per Peugeot: il BoP finalmente favorevole sembrava aver rilanciato le 9X8 LMH, stabilmente nelle posizioni di vertice. Ma un contatto ha messo fuori gioco la vettura di Jakobsen, mentre l’altra, con Vergne, Di Resta e Jensen, ha concluso undicesima dopo una strategia non all’altezza.


Spettacolare anche la battaglia in LMGT3, con numerosi cambi al comando. La vittoria è andata alla Ferrari 296 GT3 di AF Corse, condotta in modo magistrale da Rovera, Mann ed Heriau. Dopo una rimonta impeccabile, Rovera ha gestito il vantaggio tagliando il traguardo con 14 secondi di margine.


Secondo posto per la Ford Mustang GT3 di Levorato, Gattuso e Olsen, alla prima presenza sul podio stagionale. Terzi Castellacci, Flohr e Rigon, beffati per appena 1.8 secondi ma protagonisti di una gara di altissimo livello. A seguire un’altra Ford Mustang, quella di Barker, Tuck e Sousa.


Chiudono la top-5 Drudi, James e Robichon con l’Aston Martin Vantage GT3 di Heart of Racing. Poi la vettura gemella del Racing Spirit of Leman, seguita dalla Porsche 911 GT3 vincitrice a Imola con Pera, Lietz e Hardwick. Ottavi Gehrsitz, Robin e Nakayama con la Lexus RC F GT3, davanti alla BMW di Valentino Rossi, Van der Linde e Al Harty. Decime le Iron Dames con Martin, Frey e Gatting, ancora una volta protagoniste in pista.




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