6 ORE DI IMOLA: FERRARI VINCE DI PRESTAZIONE E DI STRATEGIA
- Redazione

- 23 apr
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La 6 Ore di Imola, secondo appuntamento del FIA WEC 2025, ha regalato alla Ferrari un successo che sa di leggenda. In un clima intriso di emozione e orgoglio, il Cavallino Rampante è tornato a trionfare davanti al pubblico di casa, riportando alla memoria una pagina gloriosa che mancava dal 1973, quando Jacky Ickx e Brian Redman portarono alla vittoria la 312 PB nella 1000 km di Monza.
Il successo sulla pista del Santerno non è stato solo una rivincita per la vittoria sfumata nel 2024, ma anche una dimostrazione concreta della forza della 499P LMH. Dopo i due trionfi consecutivi alla 24 Ore di Le Mans e i successi raccolti ad Austin e nella recente 1812 km del Qatar, la Ferrari ha ribadito la propria supremazia anche sul tecnico tracciato romagnolo.
Imola ha esaltato la versatilità dell’Hypercar di Maranello, capace di imporsi su circuiti molto diversi tra loro. Un dominio costruito passo dopo passo, con le 499P sempre davanti fin dalle prove libere, per poi confermarsi in qualifica con una prestazione superba.
La gara, tutt’altro che semplice, è stata un mix di strategie, cambi di ritmo, interruzioni e incertezze meteo. Ma il muretto Ferrari ha risposto con lucidità a ogni sfida, orchestrando al meglio ogni mossa. A concretizzare il lavoro di squadra è stato l’equipaggio della numero 51: Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi.
È stato proprio Giovinazzi a mettere il primo sigillo, conquistando la Hyperpole con un margine clamoroso di oltre sette decimi sul primo degli inseguitori. A lui è seguito Calado, impeccabile nel dettare il passo iniziale della corsa. Nella fase centrale, Giovinazzi ha tenuto saldamente il volante, prima di lasciare a Pier Guidi l'onere – e l'onore – del finale.
Il pilota di Tortona ha gestito il momento più delicato della gara: un cielo minaccioso, le prime gocce di pioggia e una strategia rivale che sembrava complicare i piani Ferrari. La numero 51 ha dovuto recuperare terreno e, per riuscirci, il team ha giocato con le soste: prima cambiando solo le gomme di destra per guadagnare secondi preziosi, poi correggendo la rotta con un ulteriore stop per montare pneumatici freschi anche sul lato sinistro.
Non è stata una gara semplice neanche per la seconda Ferrari ufficiale, la numero 50, chiamata a risalire dal fondo dello schieramento delle Hypercar. Anche l’AF Corse, con la numero 83 partita dalla prima fila, è rimasta in lotta fino alle fasi cruciali, gestendo a sua volta l’incognita delle temperature con la scelta iniziale di pneumatici Michelin Medium per tutte e tre le vetture.
Alla fine, è stato un capolavoro corale, un mix di talento, strategia e cuore. La Ferrari non solo ha vinto, ma lo ha fatto con autorità, davanti ai suoi tifosi, scrivendo una nuova pagina in un libro che profuma di storia.
© Cavalieri Garage & Co.

