6 ORE DEL FUJI: VITTORIA ALPINE FRA LA SORPRESA DI TUTTI
- Redazione
- 7 giorni fa
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La 6 Ore del Fuji, centesima gara della storia del FIA WEC, ha regalato emozioni fino all’ultimo metro, con un podio che ha risuonato al ritmo della Marsigliese. A festeggiare la vittoria è stata tutta la squadra Alpine, celebrando il trionfo del terzetto Charles Milesi, Paul-Loup Chatin e Ferdinand Habsburg. Esattamente un anno fa, sullo stesso circuito, Alpine aveva ottenuto il suo primo podio con la A424 LMDh nel Mondiale Endurance. Oggi, dopo dodici mesi, i francesi hanno finalmente centrato la vittoria, precedendo i connazionali di Peugeot. Jean-Eric Vergne, Mikkel Jensen e Paul Di Resta hanno chiuso al secondo posto, di appena cinque decimi davanti alla Porsche 963 LMDh di Laurens Vanthoor e Kevin Estre. La lotta per il titolo rimane quindi aperta, con la decisione rinviata all’ultima gara stagionale, l’8 Ore del Bahrain.
La gara è stata caratterizzata da tre interventi della safety-car, cinque Full Course Yellow, diversi incidenti e numerose penalità. La 100ª gara del WEC ha offerto una trama ricca di colpi di scena, culminata in un podio inatteso. Nelle prime fasi, Cadillac sembrava avere il pieno controllo. Will Stevens, partito dalla pole, ha condotto la corsa con Sebastien Bourdais alle spalle, il quale si è reso protagonista di un innocuo testacoda nel giro di formazione.
A movimentare il centro gruppo ci hanno pensato contatti e sorpassi, come il leggero scontro tra Habsburg e Sebastien Buemi. Lo svizzero ha subito un foratura alla posteriore sinistra della sua Toyota, mentre Alpine ha ricevuto una penalità di cinque secondi. I detriti in pista hanno portato prima alla Virtual Safety Car e poi all’ingresso della safety-car.
Nonostante le fasi concitate, Stevens ha mantenuto la leadership per Cadillac, mentre Bourdais è stato superato da Di Resta, salito terzo grazie a una strategia perfetta del box Peugeot. La gara è proseguita relativamente regolare fino all’inizio della seconda ora, quando Raffaele Marciello, appena salito sulla BMW di Kevin Magnussen, ha perso il controllo per evitare la Porsche 963 LMDh di Nico Pino, che aveva rallentato in accelerazione, finendo violentemente contro le barriere alla curva 8 e uscendo dalla gara.
La Virtual Safety Car e poi la safety-car hanno modificato la classifica, con Nico Varrone al comando, seguito dalla Peugeot di Vergne e dalla Toyota di Nick De Vries, mentre le Cadillac sono scivolate fuori dalla zona podio. Vergne ha subito pressato Varrone, conquistando la leadership, ma una nuova safety-car ha cambiato nuovamente le carte in tavola: Tom Gamble, uscito dai box con gomme fredde, ha perso il controllo della sua Aston Martin Valkyrie centrando la Vantage GT3 di Zach Robichon, dovendo ritirarsi.
A beneficiare dell’incidente sono state Peugeot e Alpine, ultime a rientrare prima della neutralizzazione, trovandosi rispettivamente Jensen e Milesi in testa alla ripartenza. Nonostante un’ulteriore penalità di cinque secondi, Alpine ha continuato la scalata, mentre Porsche Estre si è unita alla sfida per la vittoria, creando un appassionante duello a tre.
Nell’ultimo pit-stop, Alpine ha rischiato una mossa strategica decisiva: solo due pneumatici sostituiti, guadagnando secondi preziosi. Milesi è uscito davanti alla Peugeot di Jensen, mentre la Porsche ha scontato una penalità di cinque secondi. Milesi ha gestito con attenzione le gomme fino al traguardo, conquistando la vittoria davanti alla Peugeot, con le Porsche di Estre-Vanthoor e Jaminet-Andlauer rispettivamente terza e quarta. Chiudono la top-5 la 9X8 LMH di Malthe Jakobsen, Loïc Duval e Stoffel Vandoorne, in un commiato emozionante da Peugeot per il belga.
Tra le GT, l’unica Aston Martin superstite, guidata da Marco Sørensen e Alex Riberas, ha concluso sesta, penalizzata da un drive-through per irregolarità durante una Full Course Yellow. Settima la Cadillac di Stevens, Nato e Lynn; ottava la Toyota di Nyck De Vries, Mike Conway e Kamui Kobayashi; nona la BMW superstite.
Ferrari ha sofferto in modo particolare: la 499P faticava nel terzo settore lento del Fuji e il BoP ha penalizzato anche i rettilinei. La prima parte della gara è stata discreta, ma nella seconda metà entrambe le vetture sono calate drasticamente. Il trio Fuoco-Molina-Nielsen ha chiuso undicesimo, mentre Pier Guidi, Giovinazzi e Calado quindicesimi, penalizzati da due drive-through per track limits. La miglior Ferrari è stata quella di AF Corse con Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson, decima nonostante un danno alla fiancata nei primi chilometri.
In LMGT3, ancora una volta la Ferrari ha brillato: Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau hanno tagliato per primi il traguardo, ma una penalità di cinque secondi al pit-stop ha consegnato la vittoria a Charlie Eastwood, Rui Andrade e Tom van Rompuy sulla Corvette TF Sport, protagonisti di una rimonta spettacolare.
Ottime prestazioni anche per le BMW del team WRT, con Farfus, Shahin e Boguslavskiy sul podio davanti alla M4 GT3 di Valentino Rossi, Ahmad Al Harty e Kelvin van der Linde. Quinta la Porsche 911 GT3 dei leader di classe Riccardo Pera, Richard Lietz e Ryan Hardwick.
Sesta la Ferrari 296 GT3 di Davide Rigon, Francesco Castellacci e Thomas Flohr, seguita dall’Aston Martin Vantage GT3 di Mattia Drudi, Ian James e Robichon. Dietro, la Corvette di Daniel Juncadella, Jonny Edgar e Ben Keating e la Mercedes Iron Lynx di Maxime Martin, Martin Barry e Lin Hodenius. La Lexus di Ben Barnicoat, Arnold Robin e Finn Gehrsitz chiude la top-10. Le McLaren 720S GT3 dello United Autosports e le Ford Mustang GT3 del Proton Competition, nonostante buone prestazioni iniziali, hanno faticato a mantenere il passo e sono finite fuori dalla zona punti.
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