24H LE MANS: BOP, QUADRO TECNICO E PRIME IMPRESSIONI
- Simone Marchetti Cavalieri
- 10 giu
- Tempo di lettura: 3 min

La marcia verso Le Mans è quasi conclusa. La gara regina dell’endurance è pronta a prendersi la scena, con i test già svolti domenica e, da domani, il percorso tradizionale che culminerà nella partenza della 24 Ore. In questo contesto, arriva finalmente anche la tabella aggiornata del Balance of Performance.
Le indicazioni per il 2025 seguono un’impostazione coerente con quanto visto nella stagione attuale e, salvo eccezioni, anche con i valori del 2024. Porsche, ad esempio, ritrova un peso analogo a quello dell’edizione passata. Le hypercar risultano tutte molto vicine sul piano della massa: si va dai 1037 kg della Cadillac ai 1042 kg della Ferrari. Fanno eccezione Aston Martin, con i suoi 1030 kg, e Toyota, che si conferma la più pesante a quota 1053 kg.
I cambiamenti più significativi, però, riguardano la potenza e — ancora più rilevante — l’energia disponibile per ogni stint. Toyota e Aston Martin saranno le più potenti sotto i 250 km/h (520 kW), seguite da Alpine e Cadillac (517 kW), Ferrari (515 kW), BMW (510 kW), Porsche (511 kW) e Peugeot (507 kW). In compenso, Porsche e BMW potranno contare sulla maggiore energia a disposizione: 917 MJ per la 963 e 919 MJ per la vettura bavarese. Toyota è poco distante con 914 MJ, poi Aston Martin a 910, Cadillac a 905, Alpine a 897, Ferrari a 896 e Peugeot a 889.
Chi ha seguito l’edizione 2024 ha ben chiaro lo scenario: le Ferrari 499P, dopo una qualifica conservativa, erano già al comando dopo appena due giri. Nessun misterioso “sandbagging”, nessun complotto tecnico — come qualcuno aveva insinuato lo scorso anno a favore di Porsche o contro Ferrari. In realtà, ogni edizione ha la sua narrativa facile, con un favorito “nascosto” e un vincitore “miracoloso”. La verità è che prestazioni e strategie parlano da sole.
Con più potenza, più energia, lo stesso peso e solo un 1,2% in meno di power gain, è difficile pensare che le Ferrari non possano replicare il risultato del 2024. Anzi, salvo sorprese o errori, sembrano le favorite naturali. Toyota è l’unica che può realmente contenderle la vittoria, non tanto sul giro secco, quanto sul passo gara. A patto, ovviamente, di non commettere sbagli.
Tra le possibili sorprese, da monitorare la Alpine, che un anno fa — prima del ritiro — aveva lasciato ottime impressioni sul circuito de La Sarthe. Subito dietro, attenzione anche a BMW, che tende a esprimersi bene sui tracciati veloci. Cadillac potrebbe emergere in qualifica, ma sui lunghi rettilinei della Sarthe la V-Series appare meno attrezzata per lottare al vertice.
E Peugeot? Nonostante un BoP non proprio favorevole, potrebbe sfruttare il disegno della pista per mascherare il suo punto debole, ovvero il degrado gomme. Su un tracciato come questo, una gara conservativa potrebbe rivelarsi più redditizia del previsto.
Infine, Porsche. In condizioni normali e senza errori altrui, è difficile immaginare che possa impensierire davvero Ferrari e Toyota. Potrebbe ripetere il livello del 2024: prestazioni vicine, ma non abbastanza per puntare al colpo grosso — a meno di colpi di scena, che in una 24 Ore non sono mai da escludere.
Tutto sommato, ci troviamo di fronte a uno scenario molto simile a quello dello scorso anno. Le Mans resta probabilmente il tracciato più “semplice” su cui calibrare il BoP, data la sua conformazione. Il 2024 ha offerto un buon equilibrio, anche in condizioni complicate. Speriamo che anche il 2025 confermi questa tendenza.

© Simone Marchetti Cavalieri