La 24 Ore di Spa-Francorchamps ha offerto emozioni ininterrotte dal primo all'ultimo giro, con pioggia, incidenti, safety-car e bandiere gialle che hanno influenzato l'intera competizione. Solo nelle fasi finali, però, si è deciso il vincitore di questa edizione del Centenario: l'Aston Martin Vantage Evo GT3 del team Comtoyou Racing, guidata magistralmente da Mattia Drudi, Marco Sørensen e Nicki Thiim. Il team belga ha non solo conquistato la vittoria davanti al proprio pubblico, ma ha anche riportato al successo l'Aston Martin, che non vinceva a Spa dal 1948 con la DB1 di John Horsfall e Leslie Johnson.
La pioggia ha spesso rimescolato le carte in tavola, ma la lotta per la vittoria è entrata nel vivo domenica mattina. In gara per il primato c'erano la Ferrari 296 GT3 di AF Corse-Francorchamps Motors con Alessandro Pier Guidi, Alessio Rovera e Davide Rigon, l'Aston Martin del Comtoyou Racing e la BMW M4 GT3 del Rowe Racing, pilotata da Augusto Farfus, Dan Harper e Max Hesse, già vincitori nella prima gara stagionale Endurance del GT World Challenge Europe a Le Castellet.
Con l'asciugarsi della pista, la Ferrari ha mostrato la sua competitività. Il team AF Corse, sfruttando due neutralizzazioni, ha preso il comando verso mezzogiorno. Tuttavia, a meno di un'ora dalla fine, un imprevisto ha cambiato le sorti della gara: Pier Guidi, rientrando ai box per l'ultima sosta, è stato bloccato all'ingresso della pitlane dalla Lamborghini del Grasser in panne, perdendo così tempo prezioso.
Drudi ha colto l'opportunità, passando al comando e gestendo con calma gli ultimi minuti di gara. Pier Guidi, scivolato al quinto posto, ha avviato una furiosa rimonta, superando prima l'Aston Martin di David Pittard e poi la Porsche di Julien Andlauer. Alla fine, ha sorpassato anche Hesse, conquistando il secondo posto. Nonostante la delusione per la mancata vittoria, la Ferrari 296 GT3 ha dimostrato di essere la vettura più veloce in pista per gran parte della gara. Anche il team Rowe Racing ha avuto il suo momento di sfortuna, con Hesse richiamato ai box per uno splash and go a due giri dalla fine, concludendo sesto.
Pittard, inizialmente terzo, è stato penalizzato per un contatto con Pier Guidi, cedendo il podio alla BMW M4 GT3 di Sheldon van der Linde, Dries Vanthoor e Charles Weerts del team WRT, penalizzati in precedenza per eccesso di velocità. Quarta è giunta l'Aston Martin del Walkenhorst Motorsport, seguita dalla Lamborghini di Franck Perera, Marco Mapelli e Jordan Pepper, penalizzata da problemi di rifornimento.
Le Mercedes non hanno brillato per la vittoria assoluta, ma hanno ottenuto il settimo posto assoluto e la vittoria nella Gold Cup con l'AMG GT3 di AlManar Racing by GetSpeed (Al Faisal Al Zubair, Mikael Grenier, Dominik Baumann e Philip Ellis). L'Audi ha vinto nella Bronze Cup con il Tresor Attempto Racing e la R8 LMS GT3 (Dylan Perera, Aleksei Nesov, Andrey Mukovz e Max Hofer), seguita dalla Ferrari AF Corse e dalla Lamborghini del Barwell Motorsport. In classe Silver, ha trionfato l'equipaggio Mercedes composto da Yannic Mettler, Anthony Bartone, Aaron Walker e James Kell.
Tra i delusi della competizione spicca Valentino Rossi, che con Raffaele Marciello e Maxim Martin ha concluso ventiquattresimo, a causa di errori durante i suoi turni di guida. Anche l'Iron Lynx ha avuto una gara sfortunata, con Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli e Matteo Cairoli fuori dai giochi per problemi tecnici e contatti. Infine, un grave incidente nella quarta ora ha coinvolto Christian Hook e Nicolas Baert, con la Ferrari di Hook centrata e incendiata, fortunatamente senza conseguenze per i piloti.
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