24 ORE DI LE MANS: LA FAVOLA FERRARI CONTINUA E INCONTRA QUELLA DI ROBERT KUBICA
- Redazione

- 17 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Il Cavallino Rampante non si ferma più. Dopo aver conquistato la 24 Ore di Le Mans nel 2023 e nel 2024 con la squadra ufficiale, Ferrari centra il tris, ma stavolta con un volto diverso: quello del team AF Corse. In una delle edizioni più pulite e lineari degli ultimi anni, con pochissime interruzioni e appena una safety car in 24 ore, a scrivere il nome nell’albo d’oro sono stati Robert Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson.
Un successo che certifica, se ancora ce ne fosse bisogno, la solidità del progetto 499P e la forza del gruppo che ruota attorno al marchio di Maranello. Tre vittorie, tre equipaggi diversi, stessa vettura: la Ferrari Hypercar si conferma non solo competitiva, ma anche straordinariamente affidabile e versatile. Un dominio che va oltre la sola Sarthe, considerato che la Rossa ha monopolizzato anche il primo scorcio di stagione del FIA WEC.
La gara è partita sotto il segno della Porsche di Julien Andlauer, leader della prima ora. Ma le Ferrari non hanno tardato a riprendersi il controllo, imponendo da subito un ritmo martellante. Le condizioni fresche rispetto ai giorni precedenti sembravano penalizzare alcuni, ma non le 499P, che si sono dimostrate le migliori nella gestione delle gomme. I tre equipaggi di Maranello si sono dati il cambio al comando fino al calare della notte.
Proprio in quella fase è emersa la Porsche di Kevin Estre, Laurens Vanthoor e Matt Campbell, finita sotto i riflettori dopo essere stata inizialmente esclusa dalla qualifica per una vettura sottopeso. Grazie a una strategia alternativa e al tempismo perfetto nell’attacco, la casa di Stoccarda si è riportata in corsa per la vittoria nelle ultime ore.
Kubica, Ye e Hanson, però, non si sono lasciati intimidire. Anzi, il polacco ha preso in mano la situazione nel lunghissimo stint finale – oltre tre ore e mezza di guida – e ha tagliato il traguardo con appena 14 secondi di vantaggio su una Porsche agguerritissima. Una chiusura da brividi, degna di un thriller, che ha regalato alla Ferrari il suo dodicesimo successo assoluto a Le Mans, portandola al terzo posto nella classifica storica dei costruttori più vincenti.
A completare il podio, l’equipaggio ufficiale composto da Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado, che ha così rafforzato la propria leadership nella classifica del campionato. Quarti, invece, i vincitori della scorsa edizione, Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen.
Partiti dalla pole, Alex Lynn, Will Stevens e Norman Nato hanno portato la Cadillac fino alla quinta posizione, davanti a una Toyota decisamente sottotono rispetto al passato: Kobayashi, Conway e De Vries hanno chiuso sesti, lontani dalla forma che li aveva visti storici rivali di Maranello nelle scorse stagioni.
Nel derby francese, Alpine ha avuto la meglio su Peugeot, piazzando una vettura in top-10 con Milesi, Chatin e Habsburg. Per i marchi transalpini, tuttavia, Le Mans resta ancora una salita.
Anche la categoria LMP2 ha visto una riconferma significativa: come nel 2024, è stato il team Inter Europol Competition ad aggiudicarsi la classe, grazie a una gara di grande sostanza condotta da Tom Dillmann, Nick Yelloly e Jakub Smiechowski. Un drive-through nel finale non ha scalfito la loro supremazia, suggellata con quasi due minuti di margine sul trio del VDS Panis Racing.
Sul terzo gradino del podio – e vincitori della sottoclasse ProAm – l’equipaggio dell’AO by TF composto da Louis Deletraz, PJ Hyett e Dan Cameron, a completare un podio variegato e combattuto.
In LMGT3, la Porsche ha bissato il successo della passata stagione con il team Manthey. Riccardo Pera, Richard Lietz e Ryan Hardwick hanno gestito la corsa con autorità, guadagnando il margine decisivo subito dopo l’unico intervento della safety-car.
Menzione d’onore per Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau: il loro secondo posto, conquistato con una rimonta da manuale, ha dato ulteriore lustro all’AF Corse. Terza la Corvette di TF Sport guidata da Van Rompuy, Andrade ed Eastwood.
Sfuma per un soffio il podio per Mattia Drudi, autore comunque di un’ottima prestazione con la Aston Martin del team The Heart of Racing, mentre la top-5 di classe si chiude con la Lexus di José Maria Lopez, Clemens Schmidt e Petru Umbrarescu.
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